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Terremoto. Prosegue il dialogo delle parti sociali su “Casa Italia” dopo la conversione in legge del Decreto sugli interventi

20 Dicembre 2016 – Approvato in via definitiva dalla Camera dei deputati il 14 Dicembre scorso il disegno di legge “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016”. Confluito nel provvedimento in esame anche il decreto legge n. 205 del 2016, adottato a seguito degli eventi sismici avvenuti nel mese di ottobre. Giudizio “parzialmente positivo” sulle previsione normative, risultato delle proposte avanzate dalla Cisl, quello espresso dal Segretario Confederale, Giovanni Luciano. “Non hanno trovato riscontro, ad esempio, alcuni temi importanti -spiega Luciano- tra cui il fascicolo del fabbricato, l’opportunità di applicare il rating di impresa comprensivo del controllo del flusso della manodopera, il maggior coinvolgimento degli enti bilaterali preposti alla formazione e sicurezza. Queste misure, come altre, rimangono per noi determinanti e pertanto continueranno ad essere oggetto di attenzione e di proposta, anche alla luce del programma “Casa Italia” per la prevenzione sismica ed il dissesto idrogeologico”.


Ancona 16 novembre 2016. “ Per ricostruire le aree colpite dal terremoto dobbiamo ripartire dal lavoro. Le fabbriche devono essere riaperte, i luoghi di lavoro devono essere di nuovo resi attivi, dobbiamo tenere le cittadine ed i cittadini su questi territori perché siano parte viva e determinante nella ricostruzione”, ha esordito Annamaria Furlan, Segretaria Generale della Cisl,  a margine del Consiglio Generale della Cisl Marche interamente dedicato al tema della ricostruzione delle aree marchigiane colpite dal sisma. “Si deve ripartire dalla centralità del lavoro: tiene insieme le famiglie, radica le persone sul proprio territorio ed è fondamentale per la ripresa” ha sottolineato la Furlan.

“Fa molto bene il Governo italiano a dire all’ Europa che oggi il nostro paese ha due priorità ed emergenze davvero importanti: la questione dei migranti e la ricostruzione con la messa in sicurezza del nostro territorio nazionale che sia valida per tutti i luoghi di lavoro, per le scuole e le università soprattutto dei paesi colpiti dal terremoto. Al centro di qualsiasi operazione però va messa la persona e la sua dignità. Facciamo bene a tenere duro in Europa su questi due temi, è necessaria flessibilità economica che riconosca le emergenze vitali ed importanti per il nostro paese” . 


1 novembre 2016- “Occorre un “patto nazionale” per la ricostruzione e la messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale attraverso un progetto pilota chiaro, trasparente e con scadenze precise, ma scorporando la spesa per questi investimenti dal calcolo del deficit pubblico. Non possiamo permettere che intere comunità scompaiano in una zona così ampia di un territorio che rappresenta il “cuore” della nostra Italia”. E’ quanto sottolinea oggi in un intervento sul quotidiano “Avvenire” la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan sul tema degli sfollati e della ricostruzione delle aree terremotate. “Le immagini dei paesi interamente devastati dal terremoto ed il dramma collettivo di migliaia di sfollati resteranno indelebili nella memoria di tutti gli italiani. Sono persone che giustamente non vogliono abbandonare la propria terra, i luoghi della loro “memoria”, aggiunge la Furlan. “Ecco perché questo deve essere il momento dell’unità tra tutte le forze politiche e dell’ impegno responsabile delle forze sociali. La Cisl, insieme a tutti gli altri sindacati ha rilanciato in queste ore la sottoscrizione nei posti di lavoro e farà ogni sforzo per assicurare un sostegno concreto ai tanti cittadini che hanno perso la casa, il lavoro o la propria attività economica e commerciale. Ma il Governo deve accelerare l’avvio del piano di ricostruzione già annunciato e di messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale, richiamando anche l’Europa alle proprie responsabilità. Questa è l’occasione per riavvicinare le istituzioni europee ai problemi reali della gente e ridare slancio al progetto, oggi in crisi, degli Stati Uniti d’Europa”. Per la Furlan “se è vero che i terremoti o le inondazioni non si possono prevedere, è altrettanto vero che si può fare molto di più per salvaguardare il territorio e mettere in sicurezza gli edifici pubblici e privati. Ecco perché è importante che il Governo abbia ricercato nelle scorse settimane la massima condivisione sul piano “Casa Italia”. Il dialogo tra le istituzioni ed i soggetti sociali è la strada per affrontare questa emergenza insieme ai gravi problemi economici. Questo è il percorso virtuoso che la Cisl ha sempre indicato e praticato. Ma tutti dobbiamo rimboccarci le maniche, ciascuno facendo la propria parte: Governo centrale, regioni, enti locali, imprese, sindacati, banche per favorire la ricostruzione e la ripresa delle attività occupazionali, dei servizi ai cittadini nelle aree devastate dal sisma. Il tema del lavoro e della sua dignità è parente stretto di come salvaguardiamo la qualità della vita delle nostre comunità”, ha concluso la Furlan.


 Roma, 25 ottobre 2016. Si è tenuta ieri la prima riunione su “Casa Italia”, convocata a Palazzo Chigi. “La riunione, che è stata convocata come “tavolo tecnico” per “Dati e informazioni”, ha deluso le nostre aspettative in quanto è stata impostata, con ben 53 soggetti convocati, su una ricerca di “ulteriori” dati e informazioni su pericolosità, esposizione al rischio e vulnerabilità. In sintesi un tavolo tecnico analitico per una “costruzione di policy”. Dichiara il Segretario confederale Giovanni Luciano al termine dell’incontro.

“Dalla infinita serie di interventi che si sono succeduti è apparso chiaro che, ovviamente, è improprio aprire tavoli di questa natura se non è chiaro quali siano le linee strategiche e le aree di priorità che il Governo vuole dare. “ – continua Luciano “Casa Italia”, lo ricordiamo, non è solo terremoto, abbraccia bensì una serie ampia di casistiche di prevenzione e di azioni conseguenti per contrastare il rischio sismico, le alluvioni, le frane, i fenomeni dell’attività vulcanica e una serie di altre fattispecie. Non solo, Matteo Renzi – prosegue – il 6 settembre nel corso dell’annuncio di questo progetto vi inserì anche la prevenzione per gli edifici scolastici, le reti idriche e perfino le periferie delle grandi città metropolitane.”
Nell’intervento svolto da Luciano è stato anticipato che Cgil, Cisl e Uil si sono riservate di inviare un testo, ed è stato messo in evidenza come sia assolutamente necessario che si sappia chiaramente da dove si vuole iniziare e non invertire le cose.
“Non abbiamo sottaciuto, infine, quanto sia strano il fatto che, mentre l’Italia chiede giustamente all’Europa la flessibilità sugli investimenti per la prevenzione, in Italia si sia ancora a mettere insieme i dati in un anno di lavoro.” – sottolinea al riguardo il Segretario confederale.
“Ci è stato risposto – conclude Luciano- che le priorità per la prevenzione saranno declinate dopo la legge finanziaria e questo, per molti versi, ha fatto ancor di più aumentare le nostre perplessità.”


Norcia, 12 Ottobre 2016 – Approvato l’11 Ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri il Decreto Legge per la ricostruzione nelle areee colpite dal terremoto. Il provvedimento fissa in 53 articoli, i capisaldi di tutti gli interventi necessari alla ricostruzione e al sostegno delle zone del centro Italia colpite dal sisma lo scorso 24 agosto. “Sul dopo sisma mi sembra che il governo stia partendo bene” ha dichiarato a margine del Consiglio generale della Cisl Umbria, la Segretaria generale della Cis, Annamaria Furlan per la quale “anche il decreto varato dal Consiglio dei ministri sembra voler valorizzare trasparenza, correttezza, responsabilità, partecipazione delle istituzioni e delle parti sociali. Dobbiamo andare avanti seguendo questa strada e creare, così, le condizioni perché un paese che è stato tanto volte afflitto da fenomeni sismici possa davvero essere messo in sicurezza”. Furlan ha poi tenuto a ricordare come Norcia, paese ricostruito a causa dei passati terremoti, abbia retto bene alle scosse del 24 agosto “proprio perché le opere antisismiche realizzate nei modi dovuti con grande correttezza, trasparenza, legalità, sostegno al lavoro ed efficacia hanno consentito che non si sommasse un altro dramma alla tragedia che ha colpito l’Italia centrale”. “Ecco perché – conclude Furlan – siamo convinti che per mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale si debba andare avanti con questo modello”.

“Attendiamo il testo ma fanno ben sperare le anticipazioni sui contenuti del Decreto per la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016” ha dichiarato il Segretario confederale della Cisl, Giovanni Luciano osservando come tutte le cose positive che pare il Decreto contenga “sono argomenti che anche il sindacato ha chiesto, sia negli incontri a Palazzo Chigi, sia nei documenti che hanno espresso la nostra posizione: pagamento dei danni anche fuori dal cratere (infatti sono 62 e non solo 17 i comuni interessati), il forte sostegno all’economia locale con particolare accento sull’agricoltura e sull’ambiente, la trasparenza con le white list con Viminale e Anac in prima fila, gli ammortizzatori sociali per i lavoratori e una altra serie di titoli che auspicavamo. Dalle dichiarazioni, poi, sembra che questo “vademecum”, come lo ha definito il Capo del Governo, abbia un carattere strutturale per coprire, dall’inizio, tutto il range delle operazioni necessarie per la ricostruzione, cosa che come Cisl abbiamo esplicitato anche per Casa Italia. Resta ora da leggere il decreto, quando sarà disponibile, sperando di non trovare sorprese negative”.


Roma, 23 settembre 2016– “Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Commissario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani, in conferenza stampa oggi sul terremoto che ha colpito l’ Italia centrale lo scorso 24 agosto, ci fanno ben sperare, sono tutte condivisibili e fondamentali per passare da una gestione delle emergenze ad una politica di prevenzione strutturata e di reale messa in sicurezza del territorio”. Lo dichiara in una nota il Segretario Confederale della Cisl, Giovanni Luciano. “La Cisl- continua Luciano- ha chiesto da tempo ed inserito questo tipo di interventi ‘mirati’ nella sua posizione inviata al Governo su ‘Casa Italia’. Ben venga questo decreto annunciato per il 3 ottobre che può di sicuro essere la base per una futura legge quadro sulla gestione della messa in sicurezza del territorio e sulla prevenzione. Inoltre, le dichiarazione sulla legalità e sulla trasparenza e quelle sulle liste di merito delle aziende, le cosiddette ‘white list’ e l’avere stabilito che ci saranno solo quattro stazioni appaltanti, una per regione, per la ricostruzione, sono tutti ottimi segnali. Ci piace molto l’idea di ricostruire seguendo il modello territoriale cioè rimanendo ‘sul posto’, favorendo, così, la riattivazione economica delle aree colpite dal terremoto a partire dalle scuole ed il fatto che gli investimenti siano fuori dal patto di stabilità. Queste sono tutte procedure che abbiamo chiesto anche noi come sindacato sia negli incontri di settembre che nei documenti depositati”. “Ora- conclude Luciano- siamo molto ansiosi di vedere il contenuto integrale del decreto, ma come Cisl crediamo di essere sulla strada giusta con un approccio che finalmente coinvolge tutte le parti sociali e l’ intero paese. Questa sinergia ci permetterà di cambiare finalmente il paradigma in una Italia che ha più dell’ 80% del territorio esposto al rischio idrogeologico e quasi il 70% al rischio sismico. E’ proprio il caso di dire: era ora!”.

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Progetto ‘Casa Italia’. La posizione della Cisl e le proposte inviate al Governo per la fase di ricostruzione post terremoto


Roma, 6 settembre 2016 – “Non possiamo che essere d’accordo sul metodo e condividiamo l’approccio strategico illustrato oggi dal Governo”, il commento del Segretario confederale della Cisl, Giovanni Luciano al termine dell’incontro Governo -sindacati sul piano ‘Casa Italia’.

“E’ importante ricercare la massima condivisione con tutte le forze sociali sul progetto che l’esecutivo intende mettere in campo per la messa in sicurezza del territorio” ha aggiunto assicurando “ampia disponibilita’ della Cisl a fornire il proprio contributo propositivo. Anche noi siamo d’accordo per una legge quadro strutturale sul tema della prevenzione dal rischio sismico e delle altre calamita’ naturali, sapendo bene che il rischio zero non esiste. E’ evidente – ha aggiunto – che bisogna accelerare i tempi per la ricostruzione e avere anche il quadro delle risorse disponibili, se e’ vero che ci vorra’ piu’ di un anno per una piena disponibilita’ dei fondi”. 

Positivo dunque per la Cisl  il metodo del governo, “che ha messo in campo  – ha osservato Luciano – una strategia che si discosta dai cicli elettorali, per impostare un lavoro di medio e lungo periodo affinche’ il nostro Paese si adegui, come hanno fatto gia’ altri che convivono con il rischio sismico. Non si e’ entrati piu’ di tanto sul merito delle risorse, ne’ sul periodo,  – ha spiegato il Segretario Confederale Cisl, nel corso della Conferenza stampa al termine dell’incontro. Da parte nostra – ha detto –  abbiamo sottolineato il problema dell’eccessiva lunghezza che va dalle delibere del Cipe ai pareri ex ante della Corte dei conti, e questo incide sui problemi delle risorse che si devono sganciare dai vincoli europei. Abbiamo sottolineato che servirebbe una legge quadro sul rischio sismico, al di la’ di questo progetto, oltre al fatto che sarebbe utile una riunione di monitoraggio su quanto hanno gia’ fatto e hanno ancora da fare le altre parti che saranno coinvolte in Casa Italia. Abbiamo accennato che sarebbe utile inserire in questo progetto anche il rischio amianto e avviare una riflessione sul perche’ c’e’ stato il fallimento del ‘sisma bonus’, che e’ stato utilizzato quasi zero”- ha concluso. 

“Semplificazione delle procedure” in particolare sull’edilizia pubblica, e trasparenza e controllabilità dei progetti che saranno avviati, le prime indicazioni del Governo illustrate dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, al termine del primo incontro Governo-sindacati a Palazzo Chigi sul piano ‘Casa Italia’, per la ricostruzione post sisma e la messa in sicurezza del territorio.

LO SPECIALE TERREMOTO:

http://www.youtube.com/watch?v=BkBezdM5SO4 – http://www.youtube.com/watch?v=hOoZ74nWM5E

Di fronte alla drammaticità del sisma Cgil, Cisl,e Uil hanno deciso congiuntamente di sostenere un impegno di solidarietà verso quei territori attraverso l’apertura di un Fondo avente le seguenti coordinate:

FONDO CGIL CISL E UIL POPOLAZIONI TERREMOTATE CENTRO ITALIA
COORDINATE BANCARIE:
IBAN – IT 10 Q 01030 03201 000002589310
BIC – PASCITMMROM

Aperto anche un Fondo Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, i cui contributi verranno raccolti tramite il:

c/c con Codice IBAN: IT94V0103003201000002589031 BIC – PASCITMMROM attivato presso il Monte Paschi di Siena intestato a CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL, UIL FONDO DI SOLIDARIETA’ PER LE POPOLAZIONI CENTRO ITALIA.

Nel Fondo , secondo l’accordo sottoscritto dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia e dai Segretari Generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Annamaria Furlan e Uil, Carmelo Barbagallo – confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori di tutto il territorio nazionale, pari a un’ora di lavoro e un contributo equivalente, per ogni lavoratore, da parte delle imprese. Confindustria e Cgil, Cisl e Uil effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento entro il prossimo mese di ottobre, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locali e delle autorità preposte al piano di ricostruzione, nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione – comunque a sostegno di servizi/strutture di pubblica utilità – e il loro più rapido utilizzo, considerata la gravità della situazione e la necessità di avviare al più presto la ricostruzione.

Per la raccolta Fondi da destinare alle popolazioni dei territori colpiti sono stati sottoscritti anche gli accordi unitari tra Cgil, Cisl Uil e Alleanza delle Cooperative Italiane (AGCI, Confcooperative, Legacoop) e con Confservizi:

Alleanza delle Cooperative Italiane , CGIL, CISL, UIL FONDO DI SOLIDARIETA’ PER LE POPOLAZIONI CENTRO ITALIA: IBAN: IT94C0312703200000000016000

FONDO CONFSERVIZI, CGIL CISL UIL POPOLAZIONI TERREMOTATE CENTRO ITALIA: IBAN: IT 70 U 01030 03201 000002589779   BIC – PASCITMMROM

In tutti questi Fondi confluiranno i contributi volontari dei lavoratori di tutto il territorio nazionale, pari a un’ora di lavoro e un contributo equivalente, per ogni lavoratore. La raccolta terminerà il 31 gennaio 2017.

http://www.youtube.com/watch?v=j4jM2zvIgfw “I lavoratori italiani insieme alle imprese daranno il loro contributo concreto devolvendo volontariamente un’ora di lavoro per la ricostruzione delle aree del centro Italia colpite dal terremoto. Le parti sociali sono pronte a fare la loro parte con grande senso di responsabilita’, trasparenza e concretezza come e’  avvenuto per altre tragiche calamita’ che hanno colpito il nostro paese”. Lo assicura la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan commentando l’iniziativa di solidarieta’ annunciata oggi da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria a favore delle zone terremotate. “Oggi e’ la giornata del lutto e del commosso ricordo delle tante vittime di Amatrice spazzata via dalla violenza del terremoto. Tutta la  Cisl con i suo iscritti, operatori e dirigenti e’ piu’ che mai vicina alle famiglie che hanno perduto i loro cari e si adopera’ perche’ sia garantita dalle istituzioni tutta l’assistenza possibile alle popolazioni colpite dal sisma in questa fase cosi grave e difficile. Non parliamo solo di una ricostruzione rapida e nel rispetto della legalita’ delle abitazioni, ma anche della ripresa delle attivita’ economiche e dei servizi sociali che non ci sono piu’. Tutto dovra’ tornare come prima nei paesi colpiti dal terremoto sull’esempio virtuso della ricostruzione del Friuli che proprio quest’anno abbiamo ricordato. Ma dobbiamo tutti mobilitarci per cercare di prevenire i danni di queste calamita’ naturali in tutto il paese. Il progetto Casa Italia annunciato dal Governo ha bisogno non solo di risorse straordinarie con il sostegno dell’Unione Europea, ma anche di una larga concertazione e condivisione di obiettivi e di strumenti operativi per realizzare quel grande piano di prevenzione in grado di mettere in sicurezza non solo il patrimonio pubblico ma anche le abitazioni private di tutti gli italiani che hanno sempre considerato la casa un bene primario da custodire e tramandare”.

 

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