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Incontro a Palazzo Chigi su Lavoro e Welfare. Sbarra: “Aspettiamo il Governo alla prova delle proposte concrete. Va ampliato il confronto a istruzione, p.a, previdenza, infrastrutture, politica industriale”

Pubblicato il 5 Ago, 2019

incontro gov lavoroRoma, 5 Agosto 2019 -“Il Governo ha anticipato la volontà, superata la prima fase di provvedimenti legislativi come il reddito di cittadinanza e quota cento, di avviare una fase che possa portare ad un patto per la crescita e lo sviluppo da concertare con le parti sociali su alcuni grandi temi”. Sul tavolo “il tema del fisco per la competitività, protezione sociale e sicurezza, sostegno e incentivi agli investimenti pubblici e privati. Pensiamo che può essere sicuramente un fatto importante e positivo”. Così Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto della Cisl al termine dell’incontro con il Governo a Palazzo Chigi, il terzo ed ultimo, prima della pausa estiva, della serie di incontri che il premier Conte ed il vicepremier Di Maio hanno tenuto con le parti sociali in vista della manovra che verrà presentata in autunno. Dopo il fisco ed il Sud al centro del tavolo questa volta lavoro e welfare.
http://youtu.be/SHHXamU4lkI “Come sindacato – ha spiegato Sbarra – abbiamo rinnovato l’impegno a fare del lavoro la vera grande priorità da affrontare e risolvere nel nostro Paese”, anche con “un ridisegno degli ammortizzatori sociali”, con “alcune modifiche al Decreto Dignità che valorizzino la contrattazione collettiva”, e con “uno sforzo ulteriore sulla politica industriale”.

“Il tema del lavoro è la vera grande priorità, la vera emergenza che riguarda soprattutto i giovani” ha infatti sottolineato Sbarra nel corso dell’incontro. “La ripresa occupazionale mostra dei segnali positivi anche se continua ad avere nuovo lavoro di bassa qualità e soprattutto mancano all’appello 600 milioni di ore lavorate. Si è ampliato il divario nord sud, – ha ricordato – siamo ultimi in Europa per tasso di occupazione femminile, la Cig rialza la testa, così come aumentano le richieste di Naspi”.

Per il segretario generale aggiunto serve pertanto “un potente investimento nelle politiche attive del lavoro e potenziare i centri per l’impiego”. “Importante e positiva – per Sbarra – l’intenzione del Governo di intervenire con un provvedimento su questioni che riguardano il lavoro. Temi rivendicati dal sindacato da più di un anno ed al centro delle nostre mobilitazioni degli ultimi mesi” ha tenuto a precisare. “Si tratta di primi passi necessari ma non ancora sufficienti: il cammino rimane ancora lungo” ha sottolineato auspicando che il confronto con il sindacato  venga allargato ai temi delle infrastrutture, previdenza, istruzione e pubblica amministrazione, politica industriale. “Occorre allargare l’intervento alle questioni generali e mettere in campo un piano straordinario per l’occupazione e lo sviluppo, partendo dalla consapevolezza che il lavoro non si estende e non si qualifica senza crescita e senza adeguati investimenti. Per questo chiediamo di sbloccare i cantieri e le grandi e medie opere, di rilanciare l’impegno a favore delle infrastrutture materiali, digitali e sociali, di costruire leve in grado di rilanciare i capitali privati, specialmente al Sud”.

“È indispensabile – ha proseguito Sbarra nel suo intervento- una politica industriale capace di stimolare buona occupazione, processi di innovazione, ricerca e formazione. Bisogna assicurare una giusta transizione all’economia digitale per promuovere, insieme, produttività di sistema e ruolo del lavoro. Va fatto un grande ragionamento sulla Pubblica Amministrazione, che in 10 anni ha perso 500mila lavoratori a causa del blocco del turnover, ai quali si aggiungono 120mila uscite per quota 100. Dinamica che invoca un massiccio piano di assunzioni se non vogliamo mettere a rischio i servizi essenziali, a partire dalla sanità. Serve poi un maggiore impegno sui 160 tavoli di crisi che restano fermi al Mise e che interessano oltre 250 mila lavoratori: sono da confermare in via strutturale le coperture passive per tutte le persone coinvolte, o già in autunno scatteranno i primi licenziamenti. In tema di politiche attive c’è una rete umana e strumentale da potenziare nei centri per l’impiego, con stabilizzazioni e assunzioni che vadano ben oltre i 3mila ingressi dei Navigator, banche dati efficienti e interconnesse, programmi capaci di prendere in carico la persona lungo tutte le fasi della vita professionale. Anche per questo occorre ripristinare l’assegno di ricollocazione per i percettori di Naspi, di cui chiediamo il superamento del décalage. L’indennità di disoccupazione non va messa in alcun caso a rischio riducendo il gettito prodotto dai contributi dei datori di lavoro”.

Ma “la madre di tutte le battaglie è la riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro e da pensione, una riforma indispensabile per realizzare giustizia sociale, stimolare consumi e salvare migliaia di Pmi che lavorano per il mercato domestico. Chiediamo, inoltre, l’azzeramento delle tasse sugli adeguamenti contrattuali e la defiscalizzazione strutturale della contrattazione di secondo livello per rilanciare salari e produttività. Sul versante contrattazione – ha aggiunto – ribadiamo il nostro ‘no’ a forme di salario orario legale che rischiano di fare uscire milioni di lavoratori dalle tutele contrattuali senza risolvere il problema dei working poors: la via è quella di una inclusione di queste fasce nel perimetro dei contratti maggiormente rappresentativi, dell’abbassamento delle tasse e di un impulso serio sulle ispezioni. Crediamo infine che il Decreto Dignità vada modificato valorizzando la contrattazione decentrata nella definizione delle causali per i contratti a tempo determinato e superando le penalizzazioni sul lavoro somministrato. Le politiche sociali sono un volano essenziale per la crescita e la coesione nazionale e vanno rilanciate con risorse adeguate. Per tale ragione vanno incrementate e qualificati i servizi alla prima infanzia per facilitare l’ingresso delle donne al lavoro e realizzata una nuova legge quadro sulla non autosufficienza. È necessario un Nuovo Assegno Familiare Universale che rafforzi il sostegno alle famiglie con figli a carico. Vanno preservate le risorse stanziate e non utilizzate nel Reddito di Cittadinanza nel contrasto alla povertà e all’esclusione sociale ricostituendo l’Osservatorio con le Parti Sociale. Aspettiamo il Governo alla prova delle proposte concrete da inserire in Finanziaria. C’è molto da fare e l’unico modo di svolgere un buon lavoro è aprire un confronto stabile, che faccia tesoro degli orientamenti sociali emersi e proceda, già a settembre, alla definizione di efficaci ed eque politiche partecipate dalle Parti sociali” ha concluso.

La lunga serie di consultazioni ha avuto inizio anche oggi con i sindacati confederali per poi andare avanti nell’arco dell’intero pomeriggio con altre sigle sindacali e le associazioni di impresa. Per la delegazione dei sindacati confederali, erano presenti il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e della Uil Carmelo Barbagallo e per la Cisl , il segretario generale aggiunto Luigi Sbarra ed il Segretario confederale Ignazio Ganga. Per il governo oltre al premier Conte, il vicepremier Luigi Di Maio, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il ministro della Salute Giulia Grillo e il nuovo ministro della famiglia Alessandra Locatelli.

Il calendario degli incontri è proseguito con: Ugl, Usb, Cisal e Confsal; Alleanza delle Cooperative Italiane; Forum Terzo settore; Confagricoltura, Coldiretti, Cia, FederDistribuzione, Copagri; Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Ance, Confedilizia, Casartigiani, Confapi, Confprofessioni; Unimpresa, Confimi Industria, Confimpreseitalia, Cida; Abi, Ania.

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