“Invertire le disfunzioni di un’economia senza regole, di un mercato senza etica, ripensando all’intero modello alla luce di un ‘nuovo umanesimo’ che rimetta al centro l’uomo, la sua dignità che solo il lavoro può garantire” i temi che hanno fatto da cornice alle numerose questioni affrontate nel corso dei lavori congressuali, prima fra tutte l’alto tasso di disoccupazione nel territorio. Tra le altre questioni che hanno impegnato i delegati in una due giorni di intenso dibattito, da un parte le criticità sociali e quindi la necessità di individuare un nuovo modello di sviluppo e politiche per la crescita volte al superamento della crisi ed alla riduzione delle disuguaglianze; dall’altra il territorio e le criticità sindacali e più in particolare dell’organizzazione. Sui temi di carattere nazionale, dal dibattito arriva una sollecitazione sulle riforme,”da troppo tempo rimandate”; sulla contrattazione e partecipazione dei lavoratori quali “unici strumenti atti a valorizzare il lavoro pubblico e privato”; gli investimenti su welfare contrattuale e bilateralità integrativa “per creare i sistemi di tutela a tutti i lavoratori”; la riduzione del gap generazionale; una vera politica migratoria “che valorizzi l’ integrazione e rigetti i tentativi di deriva populista”; infine l’Europa. 

Quanto al territorio la conferma da parte della nuova dirigenza del proprio impegno su politiche sociali, sanitarie, abitative, di coesione sociale e a difesa del sistema di istruzione e del trasporto pubblico locale  e della fiscalità locale. E poi un impulso ad individuare “un sistema di politiche attive nel lavoro a livello locale per favorire la ricollocazione di tanti addetti, provenienti da ogni settore, insieme ad un percorso di formazione continua è controllata dalle parti sociali”.

Circa poi l’organizzazione un monito a che la Cisl si faccia “promotrice di una convivenza umana rinnovata nelle sue idealità, a partire dai bisogni degli esclusi o minacciati dalla crisi economica mondiale (vedi il tema dell’immigrazione). “Non più rinviabile” pertanto la necessità di incrementare il ruolo del Sindacato Confederale Europeo che deve far sentire in maniera autorevole e non strumentale la propria voce”. Ma soprattuttto la necessità di “costruire un nuovo modello di Sindacato protagonista sul territorio che diventi anche Sindacato di prossimità” che si riconnetta “a livello locale attraverso la partecipazione attiva degli iscritti, sviluppando la crescita e la formazione dei delegati e dei quadri sui luoghi di lavoro e nei loro ambiti”. In sintesi “la costruzione di un nuovo modello di Sindacato che sia protagonista sul territorio e diventi anche Sindacato di prossimità, riconnettendoci a livello locale attraverso la partecipazione attiva degli iscritti, sviluppando la crescita e la formazione dei delegati e dei quadri sui luoghi di lavoro e nei loro ambiti. Forte sostegno è stato espresso dalla UST Siena Grosseto al “grande impegno della Segretaria Generale Anna Maria Furlan per rinnovare la Cisl, per una Cisl trasparente e solida in cui tutti gli iscritti possano sentirsi protagonisti”.
La nuova segretaria generale, già responsabile della categoria dei bancari e proveniente dalla stuttura MPS, sarà affiancata nella segreteria da Simona Ciacci e Fabrizio Milani.

 

 

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