“E’ un Congresso di svolta – ha premesso nella sua relazione il presidente Pietro Minelli – perché i cambiamenti socioeconomici e connessi al settore richiedono una virata politico – organizzativa in sintonia con quanto già avviato dalla Cisl.Il superamento dei modelli di rappresentanza tradizionali, un più esteso dialogo nell’agroalimentare e, oltre, nella sfera dello sviluppo locale integrato è alla base dell’idea che la nascita di AGRI. Una Confederazione agricola ed agroalimentare che ha la sana ambizione di contribuire a far convergere attorno ad uno stesso tavolo le rappresentanze che orientano la produttività e la gestione del territorio per un progresso più generalizzato dell’intero Paese”. La Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel suo intervento, ha evidenziato che “l’Ugc Cisl ha oggi una linea chiara e trasparente, con una dirigenza seria e motivata grazie anche al rafforzamento del legame storico con la Cisl che, oggi, è oggi molto più legata all’Ugc di quanto non lo sia stata nel passato, in un settore competitivo e di grande qualità come quello agricolo, fondamentale per gli interessi del paese. Va dato atto alla dirigenza dell’Ugc di aver dato nuovo slancio a questa categoria, lavorando insieme alla Confederazione ad un progetto comune di cambiamento per avviare una nuova politica sindacale aprendo ai giovani le porte di questa categoria. Noi non guardiamo indietro ma avanti. Siamo una organizzazione che punta al rinnovamento in tutti i settori, sulla base dei nostri valori storici, della nostra cultura basata sulla centralità della persona e del lavoro, sulla lotta contro ogni forma di illegalità e corruzione”.

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