24 Marzo 2020 – Il Protocollo condivisosulla misure di contrasto nei luoghi di lavoro in vista dell’avvio della cosiddetta ‘Fase 2’  siglato dopo oltre 20 ore di intenso negoziato da Cgil, Cisl Uil e le Associazioni Datoriali alla presenza del Ministro del Lavoro. L’intesa va ad aggiornare il Protocollo interconfederale relativo alle misure di contrasto al Covid-19 siglato il 14 marzo.

La trattativa tra ha portato ad avanzamenti su alcune direttrici:

  1. armonizzazione e adeguamento dei contenuti del Protocollo rispetto alle più recenti indicazioni e raccomandazioni dell’Inail, del Comitato Tecnico-Scientifico in ordine alle regole generali di contenimento e di prevenzione nei luoghi di lavoro e in particolare all’utilizzo dei DPI, al distanziamento sociale anche negli spazi comuni;
  2. il rafforzamento del ruolo dei Comitati aziendali, nonché l’istituzione di specifici Comitati Territoriali per consentire l’applicazione del Protocollo anche nelle PMI dove non è presente una rappresentanza sindacale;
  3. si dà ulteriore forza al riferimento secondo cui la mancata attuazione del Protocollo, o la verifica di non conformità da parte degli organismi preposti, determina la sospensione dell’attività produttiva fino al ripristino delle condizioni di piena sicurezza.

Restano saldi e rafforzati i riferimenti del documento originale. Tra gli altri principali punti qualificanti, l’obbligo della certificazione medica di “avvenuta negativizzazione” per il rientro delle persone risultate positive; l’utilizzo dei DPI per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni; gli interventi di sorveglianza sanitaria, la sanificazione straordinaria degli ambienti alla riapertura nelle situazioni più a rischio; la rimodulazione degli spazi di lavoro e delle postazioni, con un distanziamento che si aggiunge alla differenziazione di turni e orari. Per lo smart working, che resta la forma organizzativa privilegiata per tutte le mansioni che non richiedano la presenza in azienda, è previsto l’impegno del datore di lavoro di fornire adeguata strumentazione e assistenza.

Complessivamente si aumenta il livello di sicurezza delle persone e si risponde, nel segno dell’innovazione, della responsabilità, della partecipazione, all’esigenza di costruire un percorso condiviso di graduale riaccensione del motore produttivo.

“Un risultato di assoluta importanza, – sottolinea la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan – che conferma il protagonismo delle parti sociali in questa delicata fase e pone in cima ad ogni priorità la piena sicurezza della persona che lavora. Si avvia ora una fase impegnativa per l’attuazione e l’applicazione dei contenuti del Protocollo in ogni comparto e in ogni piega del tessuto produttivo”.

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