La Nascita della CISL
L'inizio: gli anni '50
Nei suoi primi anni di vita l’intento della Cisl è quello di costruire un’organizzazione realmente autonoma dal suo retroterra politico, anche dal punto di vista culturale. Dal 1950 al 1965 il progetto operativo della Cisl assume una precisa configurazione. In realtà, essere sindacato nell’Italia dello sviluppo industriale e dell’urbanizzazione è estremamente complesso, perché è molto lontano dai luoghi di lavoro e subisce la repressione del padronato. In questa situazione si fa strada la proposta innovativa della Cisl, che si concretizza con i Consigli generali tenutisi a Roma (1950), Bari (1951) e Ladispoli (1953). In questi anni inoltre si svolgono i primi tre Congressi confederali della Cisl, rispettivamente a Napoli (11-14 Novembre 1951), Roma (23-27 aprile 1955) e di nuovo a Roma (19-22 marzo 1959). Per un approfondimento è possibile consultare il documento “Congressi confederali Cisl”.
La Politica Contrattuale: gli anni '60
La Federazione Unitaria: gli anni '70
Dal 1969 ha inizio una nuova fase di rilancio dell’unità sindacale. Per tre volte i consigli generali di Cisl, Cgil e Uil si riuniscono per fissare le date dei congressi di scioglimento delle organizzazioni (che alcune strutture realizzano) in vista del Congresso unitario. In particolare, sulla spinta delle lotte sindacali dei primi anni ’70, a Firenze i Consigli generali di Cgil, Cisl e Uil avviano un processo di unità organica.
La Caduta della Federazione: gli anni '80
A partire dal 1980, l’economia italiana è vicina al collasso e il sindacato italiano si spacca sulla scelta della strada da perseguire. In questa situazione delicata la Cisl ha come obiettivi prioritari la lotta all’inflazione e la ripresa dello sviluppo del Paese. In questi anni si ha lo scontro tra Cgil e Cisl sulla scala mobile.
La Concertazione: gli anni '90
Particolarmente critica si presenta la situazione istituzionale agli inizi degli anni Novanta in Italia (in particolare nel 1992), alimentata sia dalle vicende politiche internazionali, come la fine dell’esperienza del comunismo reale, sia dall’intreccio di scandali politici scoperti dalla magistratura (Tangentopoli), che mina ulteriormente il sistema dei partiti politici. La Cisl, in questa epoca storica, riesce a cogliere gli elementi positivi del cambiamento, proponendo un nuovo protagonismo sindacale e riscoprendo l’attualità dei propri principi di unità.
La Continuità dei Valori: la CISL del Nuovo Millennio
Anche nel nuovo millennio, la Cisl prosegue, con Savino Pezzotta (nuovo Segretario generale dal 2001), la via dell’autonomia sindacale e del dialogo in un panorama particolare, segnato da alcuni eventi che portano l’Italia a un clima di instabilità
La responsabilità del sindacato negli anni della crisi e la stagione degli accordi
Dal XV Congresso Cisl al 2006, anno in cui Raffaele Bonanni divene il nuovo Segretario generale, si riaffermano i valori e le idee della Cisl, tutt’ora attuali: rifiuto del sindacato “governativo”; necessità di una vera “riforma” della contrattazione; bilateralità del mercato del lavoro e sostegno alla formazione continua; sostegno alle forti previdenze integrative e rifiuto di ogni legge sindacale. Dal 2008 si scatena in Europa la crisi economica, finanziaria e sociale più cupa dal dopoguerra. La Cisl lavora costantemente per recuperare coesione, e responsabilità, per trovare le soluzioni più giuste e necessarie per salvare quanti più posti di lavoro.
Annamaria Furlan:la Cisl, «un Giacimento D’intelligenza Collettiva»
Simbolico, ma anche gravido di valore politico, il riconoscimento alla straordinariastoria della militanza femminile nei sessantaquattro anni di storia della Cisl.
Al Consiglio Generale confederale che ne proclama la nomina al vertice dell’Organizzazione, Annamaria Furlan si rivolge con un discorso che «Conquiste del lavoro» sintetizza con un titolo molto efficace: la Cisl è «un giacimento di intelligenza collettiva», cioè un inesauribile patrimonio di donne e di uomini, di storia vissuta e di grandi idee, di valori e di azioni che solo attendono di essere riproposte e riattualizzate. Di fronte alla crisi, che si rivela più pesante in Italia che altrove, e di fronte all’atteggiamento governativo, le parole del nuovo Segretario Generale richiamano le responsabilità del sindacato ad aprirsi al confronto con tutti.
Cioè ad agire nella consapevolezza delle proprie responsabilità nei confronti della pluralità dei lavoratori e dei pensionati per coglierne le specifiche identità. E allo stesso tempo trovare nuove energie e risorse per farsi riconoscere e seguire da chi non ha mai apprezzato l’importanza dell’azione collettiva: i giovani, i precari, i tanti mondi difficili e discriminati che caratterizzano il mercato del lavoro moderno.
Sono queste le premesse per rigenerare la rappresentanza, costruire nuovo consenso tra i lavoratori e tra la gente. Per la Cisl vale sempre la convinzione che il sindacato è un grande soggetto sociale la cui azione è indispensabile per elaborare la sintesi tra gli interessi particolari e il bene comune. Vale a dire il nucleo costitutivo di quella democrazia partecipativa che segna, sin dalla nascita, l’identità della Confederazione di Pastore. Forte della convinzione che non ci sia altro modo concreto di agire per la tutela di chi ha un lavoro, di chi aspira ad averlo e di chi con il suo lavoro si è guadagnata la pensione.