Roma 5 dicembre 2018 – “Rimaniamo sbigottiti, senza parole di fronte alla notizia che ieri a Crotone all’Ospedale Civile S. Giovanni di Dio, un medico donna terminato il suo turno di lavoro è stata aggredita e ferita da un familiare di una paziente ed è attualmente ricoverata in codice rosso.
Per un medico sentirsi aggredito è una grande sofferenza e non solo fisica.
Studiare anni con grandi sacrifici, dedicare la vita ad aiutare le persone non sarebbe possibile senza una motivazione interiore, umana prima che scientifica a ridurre se non eliminare la sofferenza, la malattia; essere aggrediti nell’esercizio della professione, mentre la propria aspirazione è portare aiuto è destabilizzante fisicamente e psicologicamente.
Purtroppo non è un caso isolato, ma solo l’ultimo di una serie di violenze e aggressioni a medici e infermieri cui noi rifiutiamo di abituarci.
Chiediamo quindi risposte adeguate urgenti e non più differibili e un’azione concreta di contrasto al dilagante e preoccupante fenomeno delle aggressioni al personale sanitario da parte di pazienti e loro congiunti.
Chiediamo il supporto legale al sanitario aggredito nella denuncia della violenza subita.
Chiediamo, come più volte ribadito dalla Cisl Medici che le Aziende ospedaliere tra i cui doveri è contemplato garantire che gli operatori lavorino in sicurezza, si costituiscano parte civile ogni qual volta un medico o un operatore sanitario sia vittima di insulti, offese, aggressioni verbali e /o fisiche.
Chiediamo che il disegno di legge sulla violenza contro gli operatori sanitari attualmente in commissione igiene e sanità del senato, proceda celermente oppure si preveda la sua trasformazione in Decreto Legge.
Chiediamo che i medici siano sempre considerati pubblici ufficiali e che scatti automaticamente per gli aggressori la procedibilità d‘ufficio.
La tutela della sicurezza sul lavoro è un diritto per i medici e i professionisti sanitari e al contempo un dovere per coloro i quali hanno l‘onore e l‘onere di garantire tale tutela ai cittadini italiani nessuno escluso medici e operatori sanitari compresi”

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