che prendono il posto di Giovanni Sedda e Maria Luisa Ariu. Molti i temi trattati dagli intervenuti tutti tesi all’analisi e alle proposte per rilanciare lo sviluppo e il lavoro nel Nuorese, come molte altre realtà interne dell’Isola, colpito dalla crisi.

Michele Fele, nel suo intervento, ha sostenuto che: “ In un periodo così difficile noi ce l’abbiamo messa tutta per dimostrare che il sindacato non è quel soggetto politico fuori moda, ma quel soggetto che spesse volte fa anche la politica del ‘supplente’ nei confronti della politica, più volte assente. Noi siamo fortemente impegnati – ha proseguito Fele –  ad una proposta di sviluppo delle zone interne della Sardegna centrale”. Un altro tema centrale per il rilancio del territorio, è lo spopolamento delle zone interne e Michele Fele al riguardo si è dimostrato convinto che: “ Il piano di rilancio del Nuorese deve prevedere un ritorno delle ‘nostre teste’ che ora rendono il servizio per altre popolazioni. Noi vorremmo – ha proseguito Fele – che il sapere di queste persone venga messo a disposizione di questo territorio”. Il Segretario, entrando nei temi caldi della forte crisi economico-sociale che vive il suo territorio, ha ribadito alcune proposte per fronteggiarla: il rilancio dei poli industriali, a iniziare da Ottana, che aspetta prima la bonifica dalle scorie della chimica; il sostegno alle produzioni tradizionali, quelle legate alla terra; il rafforzamento del turismo delle aree interne. Come precondizione, Michele Fele , ha concluso su questo aspetto, che: “ Nessuna operazione economica può essere fatta con successo se non si eliminano le diseconomie, dai trasporti all’energia”.  Presente ai lavori anche il Segretario generale della Cisl Sardegna, Ignazio Ganga che ha evidenziato come la stagione congressuale sarda sia nel pieno della sua espressione: “ Stiamo incontrando migliaia di uomini e donne che con passione stanno partecipando all’esperienza congressuale, che non è un rito o una liturgia, ma sta rappresentando un grandissimo momento di democrazia partecipata per la Cisl sarda – ha affermato Ganga – Congressi che cercheremo di caratterizzare raccogliendo le istanze che provengono dalla parte viva della società sarda e che sarà oggetto di sintesi al Congresso della Cisl regionale, perché la Cisl Sardegna conta 154mila aderenti e come tale è uno specchio importante della società sarda, e che poi trasferiremo, ovviamente, come istanze alle istituzioni regionali e a quelle nazionali”. Piero Ragazzini, Segretario confederale Cisl, intervenuto ai lavori congressuali, ha sostenuto sul tema della crisi dal suo punto di osservazione e di azione, che: “ Noi ne usciremo tutti cambiati, ma ne usciremo bene se riusciamo a superare il divario tra il Nord e il Sud e in particolare per quanto riguarda le Isole che possono essere un punto di forza e non di debolezza del nostro sistema produttivo; quindi la Cisl incalzerà il Governo Gentiloni perché finalmente si faccia una politica seria e una politica attiva per il lavoro a partire dal meridione, perché  o l’Italia esce da questa crisi insieme, oppure non c’è un pezzo di essa che può pensare di farcela da sola”.

Il resoconto completo della due giorni congressuale sul sito della Cisl Sardegna: www.cislsardegna.it

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