“Il sistema produttivo è caratterizzato da un cambiamento di rotta” hasottolineato Massimo Castellani nel suo intervento. “C”è sempre meno industria e sempre meno occupazione tradizionale. Soffrono soprattutto i profili a bassa professionalità, che trovano sbocchi marginali o restano al palo”. Castellani si è poi soffermato sulla fluidità di contratti e forme di impiego sottolineando come oggi ci sia bisogno “più che mai di un sindacato che sappia aggregare e mettere insieme le istanze di lavoratori che, pur occupati nella stessa realtà e a parità di mansione, hanno inquadramenti diversi. Dobbiamo misurarci con il fenomeno della disoccupazione e con le nuove povertà. In una parola recuperare un ruolo territoriale”, ha sottolineato, sostenendo che “serve una Cisl che si autoriformi e si metta in gioco per il rinnovamento della società”.

Nel corso del congresso è stato presentato il progetto sulla rigenerazione urbana: un’analisi sociale del territorio, con valutazione economico finanziaria, a cura del dipartimento di Economia aziendale dell’Università di Verona, per una proposta di pianificazione urbana compatibile con i bisogni di chi abita o vive la città. Luca Romano di Local Area Network ha presentato un primo step del rapporto che dimostra come tra 2008 e 2015 Verona sia cresciuta in termini di centralità, sviluppo e flussi di ricchezza, ma senza adeguata infrastruttura programmatoria condivisa da una classe dirigente allargata.

Con Castellani, nella segreteria sono stati eletti Marta Castiglioni e Silvano Pandolfo. Nei prossimi giorni saranno designati gli altri due componenti dell’organismo di vertice del sindacato, per i dipartimenti pubblica amministrazione e industria.

Per un resoconto completo dei lavori congressuali visita il sito della Cisl di Verona

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