CISL
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Oltre 200 i delegati provenienti da tutte le province romagnole, ai quali è spettato il compito di scegliere la dirigenza che governerà l’organizzazione per i prossimi 4 anni, confermando l’attuale segretario Filippo Pieri ed eleggendo la nuova segreteria. Ai lavori ha partecipato anche il Segretario confederale Cisl, Piero Ragazzini che ha centrato il suo intervento  sulle parole chiave che ricorrrono in questa stagione congressuale: il lavoro e la persona. E per Ragazzini “anche l’Europa “va rafforzata partendo dal lavoro”, così come per “umanizzare il lavoro” serve un impegno anche da parte dell’organizzazione che “deve ripensare il proprio modo di fare sindacato”. 

Politiche redistributive, Europa, nuove povertà e occupazione in sintesi il temi affrontati da Pieri nella sua relazione sia dal punto di vista nazionale che da quello più strettamente legato al terrritorio. Per il nuovo Segretario la lunghissima crisi che ha colpito il territorio romagnolo, comporta sfide davvero importanti per risollevare il territorio. “L’organizzazione – ha proseguito Pieri – dovrà essere in grado da subito di mettere in campo iniziative e azioni volte a contrastare la crisi , insieme alle altre associazioni sindacali, alle associazioni imprenditoriali e a tutte le istituzioni. Ed è in questo quadro che il tema centrale torna ad essere il lavoro: “rendere esigibile il diritto sancito dalla Costituzione  – ha ricordato – è il primo obbiettivo della Cisl” ma per farlo servono “concretezza e non ‘ideologia”. Serve “un progetto complessivo che abbia un nucleo centrale forte su cui investire politiche di sviluppo, fiscali, politiche sociali e sanitarie, istruzione e formazione. Quel nucleo non può che essere la persona. Creare lavoro  – ha ribadito – è la vera priorità che serve al debole mercato del lavoro italiano più di ogni altra riforma legislativa. I vincoli di bilancio vanno allentati – ha osservato – non per creare debito ma per creare lavoro, i sistemi debbono fare investimenti formativi senza precedenti”.

Ma alla luce di ciò, guardando al territorio, Pieri pone la necessità di “uscire da un’idea localistica per lavorare a un Sistema Romagna”. Lo sviluppo dei territori non dipende solo dalle condizioni esterne – ha detto – ma va governato. In questo senso la Cisl Romagna da tempo ha esortato le istituzioni ad uscire da questa logica localistica lavorando ad un’idea di Romagna quale sistema intelligente, in grado di sfruttare e mettere in campo economie di scala e di prossimità in grado si sostenere più efficacemente la lenta ripresa che questa fase storica ci consegna”.E questo processo di trasformazione “verso un più forte sistema di area vasta romagnola – secondo il segretario della Cisl Romagna, “va governato ponendo al centro la qualità, l’innovazione, la qualificazione e l’inclusione delle persone. Concetti quali comunità, etica, legalità e responsabilità sociale devono essere riferimento per l’agire dentro una nuova governance istituzionale di ‘area vasta’ riducendo i costi di sistema, liberando risorse, riducendo la burocrazia e uniformando i regolamenti e le norme”. 

“Quattro anni fa, nel nostro primo congresso, chiedevamo a tutti un ‘cambio di passo‘ sapendo che non esistevano risposte semplici e univoche a una situazione complessa. La nostra proposta di realizzare la Provincia della Romagna – conclude Filippo Pieri – era e resta una soluzione da valutare ed eventualmente da percorrere perché condividiamo l’idea che da parte delle istituzioni romagnole si determini una forte ‘Regìa politica’ per lo sviluppo del sistema romagnolo superando logiche di campanile”.

Il resoconto completo dei lavori congressuali su www.cislromagna.it

 

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