CISL
CISL
Si è concluso ieri il Congresso della Federazione Italiana Reti dei Servizi del Terziario – il sindacato dei lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza, delle authority nato nel 2015 dalla fusione di Fiba e Dircredito- che ha visto al centro dei lavori la gestione degli npl (ovvero i crediti deteriorati) e  la partecipazione lavoratori alle scelte aziendali.  “La precondizione per realizzare quella flessibilità contrattuale di cui oggi necessitano le banche italiane -ha dichiarato nella sua relazione Romani- è lo sviluppo di relazioni partecipative che coinvolgano i lavoratori e gli altri portatori di interesse dell’attività bancaria: è in questa direzione che si muove la nostra proposta di gestione degli npl delle banche in difficoltà, a cominciare dalle popolari venete. Il nostro progetto  è circoscritto al perimetro delle banche in crisi e il contributo eventualmente offerto dai lavoratori di queste aziende è sostitutivo di altri interventi di taglio del costo del lavoro o di riduzione massiva degli organici ed è da definire caso per caso, sulla base di specifiche valutazioni tecniche, come del resto perfettamente indicatoci dalla Vigilanza di Banca d’Italia. Non è invece assolutamente in ipotesi alcuna estensione al personale delle altre banche”.

La proposta di First Cisl per la gestione in-house paziente e partecipativa degli npl è stata presentata nel corso della tavola rotonda dal titolo “La fiducia tra banche e paese: NPL (Non Performing Loans), un terreno su cui far ripartire il dialogo”, che ha visto la partecipazione di Pierpaolo Baretta, sottosegretario al Ministero Economia e Finanza, Carmelo Barbagallo, responsabile del Dipartimento Vigilanza della Banca d’Italia, Giovanni Sabatini, direttore generale Abi, Roberto Nicastro, presidente delle good banks, Guido Bastianini, amministratore delegato di Banca Carige, Giulio Romani, segretario generale First Cisl e Michele Renzulli, capo redattore Economia del Tg1 Rai.

“Dobbiamo riportare il sistema bancario nel suo complesso a svolgere il ruolo che la costituzione italiana gli riconosce. Rivedere complessivamente il ruolo che devono esercitare le banche italiane rispetto all’economia e come creare un sistema di chiarezza e trasparenza e come di vero sostegno all’economia reale”. Ha affermato la Segretaria  generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Va riconosciuto – ha sottolineato Furlan – a livello fiscale, qualche punto in piu’ a quelle banche che investono nel territorio a sostegno della crescita e del lavoro” e poi bisogna “sperimentare finalmente livelli di partecipazione importanti nel settore: partecipazione organizzativa alle imprese e, perche’ no, anche azionaria dei lavoratori e delle lavoratrici. Se c’e’ un settore – ha sottolineato la numero uno di Cisl – che ha caratteristiche perche’ questo possa diventare un livello di sperimentazione forte dei lavoratori e’ proprio questo”, quello bancario.
 
Per approfondimenti visita il sito della First Cisl

Condividi