Anziani e bambini insieme: generazioni che dialogano alla scoperta del territorio. E’ questo lo spirito che anima il progetto “A chent’annos” – “A cent’anni” in lingua sarda – promosso dalla Federazione Pensionati Cisl di Sassari e che vede impegnati i “nonni” e gli scolari di diverse scuole dei Comuni del Sassarese.
Il primo incontro si è svolto a Pozzomaggiore, centro agricolo di 2400 abitanti a 52 chilometri da Sassari. Un appuntamento coordinato dallo psicologo Manolo Cattari, con la Fnp Sassari e il segretario Massimo Pinna e con la guida di Cristina Rebeccu, responsabile delle Politiche di genere della stessa Fnp, e col patrocinio dell’associazione Anteas. L’idea del percorso è nata con uno scopo ben preciso: favorire l’invecchiamento attivo attraverso l’intergenerazionalità, lo sport, la conoscenza del territorio. Imprescindibile è stata la preziosa collaborazione del dirigente, delle insegnanti della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Pinna Parpaglia” e dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Mariano Soro, attento e accogliente.
La giornata a Pozzomaggiore non era bellissima, il cielo minacciava pioggia ma, improvvisamente, un sole di primavera ha illuminato il paese ed ha accolto un numeroso gruppo di pensionati CISL provenienti da Sassari e dintorni, pronti a vivere una nuova avventura.
Quella mattina la scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Pinna Parpaglia” era in fermento per affrontare un’esperienza unica che avrebbe unito generazioni, sport e antichi mestieri in un abbraccio collettivo di memoria e apprendimento.
In primis il gruppo di anziani ha fatto conoscenza con i piccoli alunni delle classi prime, seconde e terze, incuriositi dalla presenza di questi “nuovi nonni” che erano andati a trovarli. Un susseguirsi di domande da parte dei bambini e racconti sul loro paese, sui giochi, sulle attività che svolgevano insieme ai loro nonni. Già da quell’incontro sono emerse le caratteristiche del paese rivelate dall’amore dei bambini: la campagna, i cavalli, le chiese, i luoghi più belli di una vita reale.
E infine tutti insieme con gli alunni delle classi quarte e quinte verso il Convento dove l’Amministrazione Comunale aveva preparato un’accoglienza speciale: riscoprire i mestieri tradizionali attraverso i racconti dei nonni e dei più anziani del paese.
Le postazioni erano state allestite con cura. Un anziano fabbro, in sardo “su frailarzu”, il signor Palleddu, con le sue mani esperte segnate dal tempo, ha mostrato i segreti della lavorazione dei metalli realizzando un ferro di cavallo. Accanto a lui la signora Maria Serra svelava l’antica lavorazione del pane, in particolare la corona degli sposi pozzomaggiorese, un tipo di pane preparato in occasione dei matrimoni, una ghirlanda di fiori ricamati. Più avanti una bravissima ceramista, Angela Masala, presentava, utilizzando il tornio, la lavorazione di vasi, ciotole e statuine con il costume sardo e vicino uno scultore esponeva i suoi bellissimi lavori in legno e pietra.
Adulti e bambini erano incantati dalla abilità delle loro mani nel fare quei lavori che purtroppo si stanno dimenticando e gli anziani del paese erano entusiasti di tramandare conoscenze che rischiano di andare perdute.
Quella giornata non sarà dimenticata, Pozzomaggiore non era solo un paese, ma una comunità in cui passato e presente si incontravano in armonia e rispetto, un ponte tra generazioni diverse che dialogano.