CISL Risponde

Superbonus 110%

La Legge 38/2023 (conversione d.l. 11/2023) nasce, secondo le intenzioni del Governo, con l’obiettivo di rivedere i meccanismi sulla regolamentazione della cessione del credito e dello sconto in fattura dei bonus in edilizia.

La norma originaria, varata nel mese di febbraio, aveva previsto il blocco sia della cessione del credito che dello sconto in fattura, destando forti perplessità alle imprese ed ai cittadini, che si erano improvvisamente trovati con un cambiamento delle regole che ne avrebbe determinato forti penalizzazioni e difficoltà nella realizzazione degli interventi.

Per ovviare a questa situazione, la Legge di conversione ha introdotto dei correttivi, allargando il campo delle eccezioni, prevedendo che lo stop delle cessioni non venga applicato, tra gli altri, agli interventi realizzati negli ex Iacp, nelle Onlus, per la rimozione delle barriere architettoniche e per i lavori sugli immobili danneggiati dai terremoti avvenuti dopo marzo 2009.

Altre modifiche riguardano la possibilità di comunicare tardivamente all’Agenzia delle Entrate la cessione o lo sconto in fattura per le spese avvenute nel 2022 attraverso il pagamento di una sanzione di 250euro, prevedendo la possibilità che il credito possa essere acquistato da banche, intermediari finanziari e assicurazioni, ai quali viene concessa l’opportunità di sottoscrivere Buoni del Tesoro per smaltire fino al 10% dei crediti scontati annualmente.

Per i contribuenti incapienti, il provvedimento prevede anche la possibilità – per i crediti derivanti da cessioni del credito o sconti in fattura comunicati entro il 31 marzo 2023 – di poter usufruire dell’opzione che spalma la detrazione in 10 anni, diversamente da come previsto in origine (4 anni).
La Cisl ha più volte espresso la necessità di rivedere la normativa sul Superbonus, ritenendo la scelta di concedere un’agevolazione del 110% sugli interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico degli edifici sproporzionata e possibile causa di innalzamento del deficit statale, rimodulando le percentuali di detrazione con valori più sostenibili per le casse dello stato.

Pur condividendo lo spirito del provvedimento, abbiamo messo in evidenza come un intervento così drastico come previsto dalla norma originariamente varata nel mese di febbraio avrebbe causato notevoli problemi alle imprese, ai cittadini ed ai lavoratori coinvolti.

Proprio alla luce di questo, anche nel corso del convegno organizzato lo scorso 24 marzo insieme alla nostra categoria Filca, abbiamo sottoposto all’attenzione del Governo le nostre proposte per uscire da questa impasse che si era venuta a creare.

Riteniamo che la Legge di conversione approvata abbia apportato dei correttivi condivisibili, soprattutto per quanto riguarda le eccezioni previste per gli interventi effettuati sugli ex Iacp, le Onlus, per rimuovere le barriere architettoniche e per gli immobili danneggiati dagli eventi sismici avvenuti dopo il 2009.

Sottolineiamo al tempo stesso che ora più che mai è urgente rivedere la normativa nel suo complesso, mettendo in campo un provvedimento che determini regole certe, strutturali nel tempo e che non diano più spazio all’incertezza, con conseguenze negative per gli attori coinvolti, a partire dai cittadini che effettuano i lavori nelle proprie abitazioni e dai lavoratori che li realizzano.

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