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Banche. Romani (First Cisl): Mps di nuovo in competizione sul mercato grazie e decreto salva-risparmio

Pubblicato il 23 Dic, 2016

Roma, 23 dicembre 2016. “Uso lo stesso avverbio pronunciato dal ministro Padoan: ‘finalmente’ si pone il Monte dei Paschi di Siena in una condizione di equilibrio patrimoniale tale da consentirgli di tornare a competere con serenità sul mercato”: è questo il commento di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, primo sindacato del settore finanziario italiano, in merito al decreto salva-risparmio approvato dal Consiglio dei ministri. “Ora – prosegue Romani – ci attendiamo che il Monte dei Paschi sia definitivamente condotto fuori dalle secche, varando un piano industriale coraggioso, che sappia riconoscere ai lavoratori il loro insostituibile valore, dimostrato ancora una volta dallo sforzo straordinario di tutta le rete che, pur in condizioni proibitive, è riuscita a raggiungere, in pochi giorni, attraverso le conversioni dei bond subordinati, il 50% dell’obiettivo di ricapitalizzazione. Un risultato incredibile, purtroppo reso vano dal fallimento di ogni tentativo dell’amministratore delegato di garantire alla banca nuovi investitori per la parte di capitale mancante”. “Col salvataggio in extremis del Monte dei Paschi e il ritorno del capitale pubblico nelle banche italiane, seppur non in chiave di nazionalizzazione, ci auguriamo – aggiunge Romani – che abbia inizio una nuova stagione di responsabilità e di attenzione della politica verso l’indirizzo, la tutela e la salvaguardia di un sistema bancario nazionale indispensabile allo sviluppo economico e non sostituibile, per gli interessi del Paese, da altre forme di finanza o da soggetti stranieri”. “L’intervento del Governo, che appare utile alla soluzione di altre situazioni critiche, a partire dalla Popolare di Vicenza e da Veneto Banca, ci rassicura – conclude Romani – anche per la scelta di proteggere integralmente la clientela retail. Il premier Gentiloni, al quale va riconosciuta fermezza d’intenti e rapidità d’azione, ha fatto tesoro della negativa esperienza del decreto ‘4 banche’, varato dal precedente esecutivo, che aveva evidentemente sottovalutato l’impatto sistemico generato dal coinvolgimento dei piccoli risparmiatori, recando grave pregiudizio alla credibilità dell’intero sistema bancario e investendo la reputazione delle banche coinvolte, fino a lederne in modo determinante la possibilità di ripresa. Ci auguriamo pertanto che i fondi ora messi a disposizione possano essere utilizzati per ultimare, senza ulteriore danno sociale e confermando l’impegno al salvataggio dei posti di lavoro allora assunto dal Governo, l’operazione di ripristino e di vendita delle quattro banche in questione”.

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