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Caporalato. Sbarra (Fai Cisl): “Gli arresti in Puglia sono un segnale positivo che rafforza le ragioni della nostra battaglia”

Pubblicato il 23 Feb, 2017

Latina, 23 febbraio 2017 – L’arresto in Puglia dei sei possibili aguzzini associati alla morte di Paola Clemente è una notizia importante e incoraggiante, che si aggiunge ad altri positivi segnali di questo genere, come la cattura ieri di un sospetto caporale a Latina accusato di sfruttare un gruppo di 34 braccianti Sikh”.

Lo ha detto Luigi Sbarra, Segretario Generale della Fai Cisl, intervenendo al congresso della Federazione agroalimentare-ambientale di Latina.
“Oggi celebriamo questi ed altri risultati anche in virtù della nuova legge contro il caporalato conquistata dalla grande mobilitazione sindacale dello scorso anno. Tali fatti rendono giustizia a situazioni intollerabili, che feriscono la dignità dei lavoratori e di tutto il Paese. Sono giornate come queste che danno forza ed energia alle ragioni di una battaglia che ancora non è da considerarsi chiusa. Il fronte si sposta ora sulla necessità di dare attuazione alle norme sociali della Legge 199, con la piena attivazione delle funzioni della Rete agricola e della Cabina di regia sui territori, in modo da consentire alle Parti Sociali di esercitare un ruolo più incisivo nel governo di un mercato del lavoro sfibrato e indebolito da riforme non all’altezza”.
“E’ inoltre indispensabile riorganizzare su criteri di maggiore efficienza e trasparenza la disciplina che regola il funzionamento di agenzie private di lavoro somministrato. Troppe le concessioni a soggetti auto-accreditati che operano in modo opaco nell’ambito del reclutamento e del collocamento dei lavoratori in agricoltura. La Fai Cisl chiede al governo e alle istituzioni coinvolte risposte immediate su questi temi”, conclude Sbarra.

 

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