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Crisi. Sbarra al Tgcom 24: “Davanti a noi mesi molto complicati. Le forze politiche  facciano presto. Rafforzare nell’immediato lo scudo delle  protezioni sociali”

Pubblicato il 5 Ott, 2022

“E’ davvero importante che la leader di Fratelli d’Italia abbia riconosciuto il valore del dialogo sociale e del rapporto con i corpi intermedi della società italiana. Sono aperture e disponibilità che noi apprezziamo  ma diciamo alle forze politiche di fare presto”. Così il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra stamani ai microfoni del Tgcom24. “Il Paese ha bisogno di concordia, di unità,  – ha detto – dobbiamo affrontare questa tempesta che si sta avvicinando, che significa da un lato governare l’emergenza  e dall’altro costruire una visione di lungo periodo  che faccia leva sulla crescita puntando sugli investimenti, la qualità e la stabilità del lavoro e sostenendo il cammino delle riforme. Il Paese ha necessità di un governo che assicuri autorevolezza, stabilità, vera governabilità , disponibilità al dialogo  con i corpi intermedi della  società per risollevare il Paese dalle macerie dell’emergenza sanitaria, dalla crisi energetica e anche per sopportare i  pesanti effetti della guerra in Ucraina”.  
Quanto alle risorse messe sul tavolo dal Governo per governare l’emergenza e se siano o no sufficienti:  “Davanti a noi ci sono  mesi molto complicati” ha spiegato il leader della Cisl  facendo riferimento ai dati sull’inflazione e alla probabile recessione, oltre che all’aumento incredibile dei prezzi dell’energia. “Tutto questo può determinare rischi  evidenti  per la tenuta occupazionale, possono essere a rischio quasi un milione di posti di lavoro e la sopravvivenza di migliaia  e migliaia di aziende – ha ricordato Sbarra sottolineando la necessità “nell’immediato” di “rafforzare lo scudo delle  protezioni sociali. Prima della Legge di Bilancio serve un nuovo provvedimento d’urgenza che deliberi  risorse per sostenere imprese, famiglie, lavoratori dipendenti e pensionati contro il caro bollette. Bisogna  inoltre accelerare l’attuazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), entro dicembre dobbiamo portare a casa obiettivi per conquistare i 19 miliardi di risorse europee e poi a tutto questo bisogna aggiungere un forte impegno dell’Europa. Noi dobbiamo ritornare allo spirito che ha orientato l’Europa durante i primi mesi della pandemia. Bisogna deliberare urgentemente un tetto massimo al prezzo del gas, deliberare e determinare un nuovo recovery energia, alzare la tassazione comune sui profitti delle multinazionali e rifinanziare il Fondo SURE che nel 2020 ha dato sostegno al lavoro e alle protezioni sociali  Bisogna ritrovare uno spirito unitario in Europa, nessuna fuga in avanti e nessun tentativo di abbandonare chi è in grande difficoltà”.

Circa poi le dichiarazioni nei giorni scorsi del Presidente di Confindustria Bonomi  su Flat tax e prepensionamenti: “Noi dobbiamo prioritariamente far leva sulla  crescita, bilanciare  gli investimenti pubblici e privati” come condizione necessaria per assicurare lavoro e protezioni sociali per il nostro paese. “Le risorse si possono trovare alzando ulteriormente e allargando la tassazione degli extraprofitti delle imprese energetiche, delle multinazionali della logistica e dell’economia digitale. Vanno reinvestite le entrate tributarie che si stanno alzando per effetto dell’inflazione alta. Chiediamo al  governo di fare un monitoraggio su dotazioni finanziarie allocate su decreti inattuati e poi, ove necessario, ragionare anche su uno scostamento di bilancio. La Germania  ha già  deliberato un pacchetto di 200 miliardi contro il caro bollette  per sostenere imprese, famiglie e per mettere un tetto massimo al costo dell’elettricità. Oggi l’imperativo che abbiamo davanti a noi è  intervenire con provvedimenti d’urgenza per sostenere imprese che rischiano  di chiudere e  posti  di lavoro che rischiamo di perdere. Quello che non investiamo oggi  lo pagheremo caro  nei prossimi mesi e nei prossimi anni, in termini di costi sociali.

Quanto alle  pensioni noi “dobbiamo costruire una intesa con il nuovo Governo  entro dicembre perché come sappiamo scade quota 102 e dal primo  gennaio del prossimo anno si presenta uno scalone  di 5 anni  che porta  l’età di vecchiaia a 67 anni. Ecco perché  abbiamo presentato al Governo, ormai da mesi, una proposta molto articolata. Al Governo  chiediamo un tavolo politico per arrivare a soluzioni finalizzate a restituire al sistema pensionistico  e previdenziale profili di flessibilità, di equità, di stabilità delle regole, di inclusività soprattutto  per giovani e donne. Dobbiamo costruire una  pensione contributiva di garanzia  per i giovani  e per le donne , incentivare l’adesione alla  previdenza complementare , rendere strutturale  e allargare l’ape sociale  e poi determinare  misure di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro che per noi significa 62 anni e 41 anni di contributi  a prescindere  dall’età. Noi pensiamo che questa debba essere una delle priorità da affrontare  con il nuovo Governo”.

Alla domanda su eventuali ulteriori indicazioni da rivolgere al nuovo governo:  “Ci aspettiamo un governo che nella pienezza dei poteri esprima competenza, autorevolezza e assicuri governabilità per costruire insieme la ripartenza  del Paese. Dobbiamo  rilanciare gli investimenti, accelerare l’attuazione  del Pnrr, puntare al lavoro stabile , di qualità, sostenere  insieme il cammino delle riforme, fisco, pensioni, pubblica amministrazione, scuola, costruire le condizioni  di unità  di questo Paese. Dobbiamo agire molto sulla coesione  sociale, vi sono le condizioni  per fare tutto questo , chiederemo al nuovo governo  la massima disponibilità  a costruire  un dialogo sociale strutturato  e permanente  che  ci aiuti  a  guardare anche nella prospettiva  ad  un nuovo grande patto sociale  per la crescita il lavoro, la coesione  sociale , l’innovazione” ha concluso il leader della Cisl.

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