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Editoria. Cisl e Fistel Cisl: Radio Radicale non può morire

Pubblicato il 18 Apr, 2019
18 aprile 2019 – “Un grande paese democratico non soffoca le voci della libertà né tantomeno il patrimonio di conoscenza che questa storica emittente custodisce con oltre 340.000 registrazioni del dibattito parlamentare e delle commissioni che ogni cittadino può vedere ed ascoltare ogni giorno arricchendo la propria conoscenza.” Lo dichiarano in una nota congiunta Giulio Romani, Segretario confederale Cisl e Vito Vitale, Segretario generale della Fistel Cisl. “Lo streaming non è stagionale o di convenienza politica ma è la possibilità data ad ogni persona in tempo reale di seguire ed informarsi in libertà delle pratiche politiche dei rappresentanti eletti dai cittadini nel proprio paese. Le dirette parlamentari sono un’eccellenza della democrazia Italiana che non ha eguali in Europa. Con il taglio della convenzione a Radio Radicale, a fine maggio, rischieremo di perderle. La Cisl e la Fistel Cisl indipendentemente dalla condivisione dei contenuti ideali e politici espressi da un giornale o da una emittente, saranno sempre contrarie alle azioni di taglio o chiusura derivanti da un mancato riconoscimento di contributo da parte dello Stato, che penalizzino o mettano in discussione la vita di strumenti editoriali di informazione pubblica ed i posti di lavoro di coloro che operano in quelle aziende. Lo abbiamo sostenuto anche in occasione del taglio ai contributi pubblici dell’Editoria verso giornali importanti come l’Avvenire o il Manifesto. È intollerabile l’assenza di un qualsiasi confronto tra i rappresentanti delle forze sociali ed il dipartimento preposto dalla Presidenza del Consiglio (Commissione Tecnica Consultiva Editoria) per l’approvazione delle domande di contributo che, purtroppo, per effetto della legge di riforma, sarà cancellato”.

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