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Energia. Disdetta formale da parte di Engie dei ccnl nazionali a favore dell’applicazione del contratto metalmeccanico. I sndacati chiedono un incontro urgente al Mise

Pubblicato il 2 Gen, 2018

Roma, 2 gennaio 2018 – Filctem Cgil, Flaei Cisl, Femca Cisl e Uiltec Uil chiedono, urgentemente, un incontro al ministero dello Sviluppo Economico per affrontare “la difficile questione aperta dalla disdetta formale dell’applicazione dei contratti nazionali di settore gas acqua ed elettrico da parte di Engie, a favore dell’applicazione del contratto metalmeccanico. Circa 500 i lavoratori dell’azienda energetica francese che opera nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica, nel settore del gas naturale e dell’energia rinnovabile.  Per i sindacati si tratta di una “decisione grave, che da un lato mina le relazioni industriali, che fino ad oggi hanno prodotto risultati ottimi e scelte condivise, soprattutto in seguito alla forte crisi del settore, dall’altro risulta lesiva per i diritti di quei 500 dipendenti coinvolti. Le organizzazioni sindacali di categoria ritengono assolutamente incomprensibile l’atteggiamento dell’azienda francese e inaccettabile la destrutturazione del modello contrattuale italiano che garantisce, invece, specificità e competenze professionali. Questo avviene in un contesto in cui era stato concordato un processo di armonizzazione dei diversi trattamenti integrativi applicati in Engie ai lavoratori regolati dai contratti nazionali dell’energia e a quelli regolati dal ccnl metalmeccanico attraverso un percorso condiviso da tutte le OOSS dei vari comparti. “Il dumping contrattuale, che falsa le regole del mercato e non tutela i lavoratori, è un fatto assolutamente grave ed inaccettabile – spiegano i segretari generali Filctem Cgil, Flaei Cisl, Femca Cisl e Uiltec Uil, rispettivamente Emilio Miceli, Carlo Meazzi, Nora Garofalo e Paolo Pirani -. Abbiamo più volte invitato i vertici aziendali ad un incontro per riprendere il giusto tema dell’armonizzazione dei trattamenti in modo costruttivo, ma senza alcun successo”. “A questo punto – concludono – non resta che il coinvolgimento delle istituzioni per riportare il dialogo sui giusti binari”. 

www.FlaeiCisl.it
www.Femcacisl.it

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