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Ex Ilva. Furlan: “Pronti a trattare sulla difficoltà congiunturale”

Pubblicato il 19 Nov, 2019

19 novembre 2019 – “Ieri sera abbiamo espresso tutti i nostri timori riguardanti l’esito di una vertenza come quella della Ex Ilva che sarebbe davvero disastrosa per l’Italia se andasse male”. Così a Venezia la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, a margine del Consiglio generale della Cisl veneta. “Parliamo di oltre 20 mila lavoratori più l’indotto e di un settore dell’acciaio dove siamo davvero competitivi come sistema paese. Tutte le nostre imprese hanno bisogno di acciaio in Italia. Pensiamo alla cantieristica, a Fincantieri ad esempio, ma anche all’edilizia, alle infrastrutture. L’acciaio serve ovunque e quindi anche le nostre imprese sarebbero penalizzate a doverlo comprare fuori: sarebbe una cosa insensata, inammissibile”, sottolinea la leader della Cisl. Al governo, aggiunge, “abbiamo detto di riparare subito i suoi errori e quindi di reinserire lo scudo penale altrimenti non solo ArcelorMittal ma anche gli eventuali commissari non lavorerebbero senza quello. Ed abbiamo detto ad Arcelor Mittal che l’Italia è un paese serio, con parti sociali serie e che quando si fanno gli accordi vanno rispettati. Gli unici soggetti che hanno rispettato l’accordo sono stati finora i lavoratori di ArcelorMittal”. 
“Il Governo – spiega ancora Furlan – ha cambiato le regole in corso d’opera, cosa che non si fa mai. Ma ArcelorMittal si sta dimostrando la classica multinazionale che pensa di andarsene senza valutare le ripercussioni per i lavoratori, le loro famiglie ed il territorio. Non c’è dubbio che vada affrontato il rapporto con le multinazionali. Ci vogliono regole anche a livello europeo, che facciano rispettare persone, lavoro e territori”.
“E’ un richiamo alla responsabilità quello che ieri abbiamo voluto affidare al nostro Presidente della Repubblica. Ieri sera è arrivata una buona notizia: ArcelorMittal, che già aveva programmato lo spegnimento dei forni, fermerà questa procedura. Grazie all’intervento del Tribunale di Milano non arriverà lo spegnimento, in attesa che la magistratura si pronunci. Abbiamo quindi tutti un po’ di tempo in più per riprendere la trattativa”. All’azienda, sottolinea Furlan, “abbiamo detto con chiarezza che se il tema è la difficoltà congiunturale che sta attraversando il mercato dell’acciaio siamo disponibili a trattare su come uscirne. L’importante è che non saltino i posti di lavoro e che nessuno pensi di poter chiudere l’impresa. Sull’ Ilva abbiamo sentito cose davvero incredibili: chi pensa in un’area così importante e strategica di coltivare cozze, chi ad un grande Gardaland. Ma questo paese ha bisogno che sul lavoro, sull’industria ed anche sul risanamento ambientale si sia seri. Occorre più senso di responsabilità da parte di tutti per il bene del paese”

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