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Frontalieri. Dopo l’apertura di un tavolo alla Farnesina, un seminario Cisl sullo statuto dei lavoratori

Roma 25 novembre 2016. Un quadro di garanzie e certezze fiscali, assistenziali e giuridiche per i 100mila lavoratori italiani occupati nelle aree di frontiera. E’ stato il tema al centro del seminario della CISL, che si è tenuto nei giorni scorsi a Riccione, dedicato allo “Statuto dei lavoratori frontalieri”. Il seminario fa seguito all’apertura, lo scorso mese di ottobre alla Farnesina, del tavolo governo-sindacati sulle tematiche del lavoro frontaliero. Tavolo che vede la partecipazione di Cgil-Cisl-Uil e Acli e dei Ministeri degli Affari Esteri, dell’Economia e Finanze e che ha appunto il compito di arrivare, dopo anni di insistenza del sindacato, alla stesura di un quadro normativo organico sul frontalierato. Ai lavori erano presenti oltre ai responsabili delle strutture CISL dell’Emilia Romagna, della Lombardia, del Piemonte, della Liguria e del Friuli, anche dirigenti del sindacato svizzero, austriaco, sloveno, francese e sanmarinese. Questo seminario – è stata l’occasione per una prima analisi dei problemi presenti in tutte le aree del frontalierato e aprire un percorso di approfondimento che servirà per dare forma e sostanza al percorso aperto a Roma con il tavolo interministeriale. L’obiettivo è quello di arrivare ad una legge che fissi un quadro giuridico comune sulla figura del lavoratore frontaliero e che fissi in modo chiaro e definitivo le tutele in materia fiscale, assistenziale e previdenziale ma anche per rinsaldare i rapporti fra i sindacati interessati al tema. Dobbiamo però registrare la totale assenza della CES, che pur essendo stata invitata non ha potuto presenziare a questa importante sessione dei lavori.

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