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Lavoro. Furlan: “800 mila posti persi per la crisi. Ora puntare sulla messa in sicurezza del territorio”

Pubblicato il 7 Giu, 2017

Roma, 7 giugno 2017. “Il settore edile è stato quello che più di qualsiasi altro ha pagato il peso della crisi economica: 800 mila posti di lavoro persi. Al contrario quello dell’edilizia e delle costruzioni, invece, potrebbe diventare il settore attraverso cui far ripartire il sistema paese tutto”. Lo ha detto oggi a Perugia la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan a margine del congresso nazionale della Filca Cisl. “Pensiamo ad esempio che cosa può significare la messa in sicurezza del territorio, degli edifici tutti, del patrimonio architettonico, delle scuole per capire davvero quanto proprio dall’edilizia possa scaturire la ripresa economica del paese. Quindi una grave perdita di posti di lavoro ma anche la possibilità attraverso una programmazione di intervento sistemico e guidato di ripresa economica che nasce da questo settore così importante come volano di crescita”. La Furlan ha poi parlato della vicenda Ilva: “Mi pare che la nostra categoria dei metalmeccanici abbia detto con chiarezza all’apertura del tavolo di confronto che per noi il tema prioritario è il dato della salvaguardia occupazionale assieme allo sviluppo dell’impresa ed alla tutela dell’ ambiente. La questione occupazionale per noi oggi è la prima vera questione su cui vogliamo avere chiarezza e rassicurazioni. I lavoratori dell’Ilva, soprattutto quelli di Taranto, come persone e come cittadini, sono quelli che hanno subito il danno ambientale e della salute, figuriamoci se ora dovessero sommare a questo anche la perdita dei posti di lavoro. Mi pare di capire dalle dichiarazioni del governo che ci sono ancora margini di recupero nel confronto con l’impresa e soprattutto che ci sarà la garanzia che nessun lavoratore rimarrà sprovvisto di reddito e di tutele. Si parla anche di sviluppo occupazionale e di rilancio della centralità strategica della produzione dell’ acciaio nel nostro paese. Quindi speriamo di un futuro occupazionale legato all’ innovazione tecnologica”.

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