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Lavoro. Furlan: “Serve un grande patto e idee chiare sul progetto produttivo per il Paese. Il governo apra tavolo confronto con sindacati”

Pubblicato il 8 Ott, 2020

Firenze, 8 ottobre 2020 – “Ancora ad oggi vediamo ritardi davvero incomprensibili da parte del Governo. Abbiamo fatto manifestazioni nazionali alla fine di luglio, abbiamo fatto manifestazioni in tutte le regioni lo scorso 18 settembre, quindi non si capisce cosa freni il Governo dall’aprire finalmente questo tavolo di confronto. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità ed in termini concertativi condividere obiettivi e percorsi”. Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervenuta a Firenze, all’assemblea regionale del sindacato circa la volontà o meno del Governo di avviare in Italia un grande tavolo di confronto sul lavoro.(VIDEO)

“C’è bisogno di dare una tutela certa a lavoratori e lavoratrici, ma anche di collegarla alle politiche attive del lavoro, grande assente da troppo tempo in questo Paese. Le politiche attive devono essere fortemente intrecciate con gli ammortizzatori sociali per dare un futuro al lavoro. Noi continuiamo a vedere vertenze che non si chiudono, non solo in Toscana, penso ad Alitalia, Ilva. Poi c’è una miriade di vertenze meno note ma altrettanto importanti, perché parliamo di uomini e donne del lavoro che rischiano di perderlo il lavoro e di tante imprese che rischiano di chiudere. Bisogna concentrarci su questo, rafforzare la struttura anche del Ministero dello Sviluppo, ma soprattutto bisogna avere idee chiare sul progetto produttivo per il Paese. Su questo – ha osservato Furlan – registriamo purtroppo ritardi che non sono più ammissibili e rischiamo di pagare prezzi salatissimi, sia in termini economici che occupazionali”. Ma “per fare tutto questo dobbiamo restare insieme. Nessuno può farcela da solo. In Toscana come a livello nazionale stiamo
promuovendo un grande patto per il lavoro. Anche le parti datoriali sanno che dobbiamo mettere idee, proposte e forze insieme perche’ questo Paese possa ripartire e darsi un futuro”.

“E’ da tempo che sollecitiamo la ministra e tutto il governo a mettere mano agli ammortizzatori sociali attraverso una riforma che esca dal fatto di aver dovuto rincorrere con tanti provvedimenti in questi mesi la situazione per cui tanti lavoratori sarebbe rimasti senza ammortizzatori sociali” ha detto Furlan anche in riferimento all’annuncio della Ministra Catalfo di voler fare entro due mesi una riforma degli ammortizzatori sociali. “Non c’è dubbio che abbiamo vissuto un periodo drammatico e assolutamente straordinario ma dobbiamo ripartire dal lavoro. Dobbiamo recuperare i ritardi, ma dobbiamo innanzitutto concentrarci sul lavoro, e cioè come rilanciamo l’economia e ricreiamo davvero i posti di lavoro”.
“Abbiamo una possibilità straordinaria, 209 miliardi di Recovery fund, 37 miliardi del Mes sanitario, che vanno presi senza alcun indugio per ottimizzare proposte, progetti di rilancio dell’economia, del lavoro, ma anche della coesione sociale, della qualità e del diritto alla salute delle persone “ ha poi osservato la leader della Cisl circa la discussione ancora in atto nel governo sull’accettazione o meno dei soldi del Mes. “Il fatto che sia ancora aperta la discussione se prendere o no i 37 miliardi che dovrebbero proprio servire nella sanità è una cosa inaccettabile Per fare tutto questo si deve essere insieme. Nessuno ce la può fare da solo” ha sottolineato ancora ricordando che “in Toscana come a livello nazionale stiamo promuovendo un grande patto per il lavoro. Anche le parti datoriali sanno che dobbiamo mettere idee, proposte e forze
 E alla domanda se sia preoccupata o meno per l’aumento recente dei contagi in Italia, Annamaria Furlan ha risposto: “Certo che ci preoccupa, penso che preoccupi assolutamente tutti i cittadini e tutte le cittadine. Per questo dobbiamo rispettare le regole. Credo che il governo abbia fatto più che bene a prolungare lo stato d’emergenza e a prendere anche nuovi provvedimenti perché la vita innanzitutto va tutelata e bisogna assolutamente investire sulla sicurezza sanitaria. Il fatto che sia ancora aperta la discussione se prendere o no i 37 miliardi che dovrebbero servire per la sanita’- ha concluso ribadendo: “è una cosa inaccettabile. Bisogna rispettare le regole, ma anche avere condizioni sanitarie e sicure”.

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