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Lavoro. Petteni: “Deve costare meno il lavoro stabile. Agevolazioni fiscali per le imprese che investono in formazione”

Pubblicato il 3 Mar, 2017

3 marzo 2017- ” Le riforme del mercato del lavoro non sono ne’ opere straordinarie ne’ miracolistiche. Devono comunque tendere al bene del lavoratore e delle imprese per la crescita e lo sviluppo del paese”. E’ quanto ha sottolineato oggi il Segretario Confederale della Cisl Gigi Petteni a Frosinone nel corso di una tavola rotonda sul lavoro a cui partecipava anche il vice presidente di Confindustria Maurizio Stirpe. “Uno degli aspetti positivi di questi ultimi anni è l’essere tornati a mettere al centro del mercato del lavoro il contratto a tempo indeterminato. Questo fa bene al lavoratore ed all’impresa che vuole competere investendo sulla qualità ma soprattutto sulla persona e sul rispetto della sua dignità” ha aggiunto Petteni. “L’importanza restituita al contratto a tempo indeterminato è culturalmente impeccabile dopo il disvalore che gli era stato attribuito. Ma ora venendo meno gli incentivi fiscali e contributivi si sta abbassando la quota dei contratti a tempo indeterminato e su questo dobbiamo intervenire. Ecco perche’ diventa importante e fondamentale il tema della tassazione: dobbiamo far costare di meno il lavoro stabile ed a tempo indeterminato rispetto a quello precario, evitando competizioni al ribasso”. Ma per il sindacalista della Cisl “il limite della riforma del lavoro sono state le poche politiche attive che sono, invece, il punto forte, una battaglia che dobbiamo vincere per tornare a competere realmente. Questo aspetto va di pari passo con la formazione e la riqualificazione del lavoratore. Chi investe in formazione siamo convinti debba avere agevolazioni fiscali. Quanto alla vicenda dei voucher, la Cisl non e’ per la totale cancellazione ma per una sana restrizione. Dobbiamo sicuramente combatterne gli abusi con una nuova regolazione. Ma non c’e’ solo questo problema in Italia. Dovremmo parlare anche dell’uso distorto ed irregolare dei tirocini che sono meno mediatici dei voucher e richiedono più preparazione e competenze specifiche per un serio dibattito. I tirocini sono e devono tornare ad essere fondamentali nella formazione, uno scambio per acquistare capacità ed entrare nel mondo del lavoro. Il futuro non è antagonismo tra imprese e lavoro ma interazione, dialogo serio e produttivo, scambio continuo e propositivo”.

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