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Manovra. Sbarra al Tg2 Post: “In questa fase al Paese serve il dialogo, non lo scontro sociale. Le criticità vanno affrontate attraverso il confronto”

Pubblicato il 3 Dic, 2022

“Il giudizio della Cisl sulla manovra è articolato. Ci sono cose buone e ci sono cose che non ci convincono e penso che queste criticità possono essere affrontate attraverso il dialogo e il confronto con il Governo e seguendo l’iter parlamentare di conversione in legge. Ecco perché pensiamo che in questa fase il Paese ha necessità di dialogo, di confronto , non di scontro sociale”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra ospite questa sera a Tg2 Post.
Entrando poi nel merito dei provvedimenti inseriti nella manovra il leader della Cisl ne ha evidenziato gli aspetti positivi e le criticità. “Apprezzabile – ha osservato – che i due terzi della legge di bilancio vengano destinati per fronteggiare l’emergenza e per sostenere famiglie e lavoratori dipendenti, pensionati e imprese. E’ importante che si è data continuità e si consolida l’intervento per fronteggiare il caro energia e l’aumento dei beni alimentari con provvedimenti peraltro già assunti dal precedente esecutivo Draghi e assicurare sostegni e ristori sino a fine marzo del 2023 è considerato da noi cosa importante. Poi ravvisiamo delle luci che tengono conto delle precise rivendicazioni e sollecitazioni che abbiamo rivolto al governo Meloni in queste ultime settimane, in questo ultimo mese. Importante che la manovra economica consolida e sostiene il pacchetto famiglia, aumenta l’assegno unico per le famiglie, dà 30 giorni in più di congedi parentali indennizzati all’80%: allarga la platea dell’Isee da dodicimila a quindicimila per inserire nuove famiglie per avere e ricevere lo sconto in bolletta; aggiunge ai 2 punti di taglio di cuneo fiscale fatto dal governo Draghi un terzo punto per migliorare e rafforzare salari e retribuzioni; sostanzialmente introduce nuove incentivazioni per le assunzioni e le stabilizzazioni di giovani e donne . Quindi diamo su questo complesso di misure un giudizio positivo, certo poi non mancano le mele avvelenate” sottolinea Sbarra ricordando che “alle tre grandi insidie che abbiamo davanti, perdurante emergenza sanitaria, effetti e ricadute della guerra in Ucraina e crisi energetica, noi dobbiamo fronteggiare un’altra quarta sfida che è quella dell’inflazione. Dobbiamo aprire una grande discussione su una nuova politica dei redditi, guardiamo ad un accordo triangolare governo, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali per mettere sotto controllo prezzi e tariffe, arginare la speculazione , orientare i comportamenti delle famiglie, rinnovare i contratti pubblici e privati , ridurre le tasse a lavoratori dipendenti e pensionati. Oggi questa è la vera grande sfida che non vediamo richiamata in legge di stabilità. Come già detto, ci sono cose buone e ci sono cose che non ci convincono . Per esempio è sbagliato bloccare la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione superiore a quattro volte il trattamento minimo. Si parlava di ceto medio, si sta negando rivalutazione a trattamenti pensionistici di 1600 euro netti . Noi dobbiamo alzare l’asticella della rivalutazione, dobbiamo togliere i vincoli a Opzione donna, sbagliato discriminare le donne che aspirano ad uscire dal mercato del lavoro; dobbiamo alzare il terzo punto di taglio del cuneo fiscale almeno sino a 35mila euro; dobbiamo sostanzialmente contrastare questa deriva dei voucher. Penso che queste criticità possono essere affrontate attraverso il dialogo e il confronto col Governo e seguendo l’iter parlamentare di conversione in legge. Ecco perché pensiamo che in questa fase il Paese ha necessità di dialogo , di confronto, non di scontro sociale”.

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