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Metalmeccanici. Aferpi ex-Lucchini di Piombino, i lavoratori in assemblea permanente chiedono dal Gruppo risposte certe e garanzie

Pubblicato il 13 Apr, 2017

Roma, 13 aprile 2017 – Gli oltre duemila lavoratori Aferpi ex-Lucchini di Piombino, dal 6 aprile in Assemblea permanente all’interno della sala del Consiglio comunale della città toscana,  insieme a più di un migliaio delle aziende fornitrici dell’indotto, aspettano ormai dal 2015 che venga dato seguito agli impegni sottoscritti con il Piano di Sviluppo e il rilancio dell’intera area industriale di Piombino. I lavoratori passeranno anche le feste Pasquali all’interno del comune. Tutta la città in questi giorni si sta stringendo intorno ai lavoratori delle acciaierie che stanno ricevendo solidarietà oltre che del Sindaco e dell’amministrazione da tutta la cittadinanza, ieri la visita di un gruppo di studenti.

Quello che chiedono, è una risposta certa e garanzie da parte del gruppo Aferpi-Cevital sugli investimenti e la ripartenza dell’azienda siderurgica.

Per Fim Cisl nazionale che ha partecipato oggi alla riunione dei lavoratori si tratta di una iniziativa a forte valenza simbolica, un presidio di lavoratori, cittadini, amministratori che si stringe insieme per difendere il proprio patrimonio produttivo e chiedere il rilancio dell’economia del territorio.
Il 19 aprile al Ministero dello Sviluppo Economico è previsto un incontro con l’azienda alla presenza del Ministro Calenda. Chiediamo per quella data, con la massima determinazione che si passi dalle parole ai fatti, dando seguito all’avvio degli investimenti e al rispetto dell’accordo di programma. È necessario che il Governo esiga dal gruppo l’adempimento degli obblighi, la disponibilità delle risorse e la programmazione stringente della ripresa delle attività. Non c’è altro tempo da perdere, se rispetto a Cevital, venissero meno le certezze è necessario un impegno del Governo per la ricerca di un’alternativa che dia prospettiva occupazionale a tutti i lavoratori e al territorio. Piombino, continua la lotta per costruire il futuro del lavoro e del territorio fino a quando non tornerà a colare acciaio.

 

 

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