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Rifiuti. Cuccello (Cisl) e Pellecchia (Fit-Cisl): “L’economia circolare favorisce la crescita del Paese”

Pubblicato il 7 Lug, 2020

Roma, 7 luglio 2020- “Investimenti, contratto unico e sviluppo di un sistema industriale sono i punti chiave per dare vero slancio all’economia circolare in Italia e quindi favorire la crescita del Paese”. Lo dichiarano Andrea Cuccello, Segretario confederale della Cisl, e Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl, in merito al “Memorandum-Avviso comune” con cui congiuntamente Utilitalia, FISE Assoambiente, Confindustria Cisambiente, Legacoop produzione e servizi, Agci servizi, Confcooperative lavoro e servizi, e le organizzazioni sindacali FP CGIL, FIT-CISL, UIL Trasporti e FIADEL, invitano Governo e Parlamento ad affrontare insieme le attuali criticità del sistema di raccolta, trattamento e valorizzazione dei rifiuti, anche per restare in linea con i nuovi obiettivi proposti dalle quattro direttive europee sull’economia circolare.
“Se il Paese crede davvero nell’economia circolare – proseguono Cuccello e Pellecchia – ci deve investire e i soldi ci sono. Pensiamo ad esempio ai fondi europei per il Green New Deal. Per lo stesso motivo è necessario un contratto unico di settore: non può esserci una giungla contrattuale a complicare l’indispensabile dialogo tra aziende e sindacati. Quando chiediamo lo sviluppo di un sistema industriale vogliamo dire che serve una logica di sistema e quindi una regia nazionale, per evitare la parcellizzazione e per favorire al contrario uno sviluppo armonico che garantisca salute e sicurezza per le lavoratrici e i lavoratori. Sempre in tema giudichiamo positiva la norma contro il massimo ribasso negli appalti, procedura che in questi anni ha mostrato tutti i suoi difetti”.
“Da tempo come Cisl e come Fit-Cisl – concludono Cuccello e Pellecchia – sollecitiamo che il governo si impegni di più su questi temi. A titolo di esempio ricordiamo il nostro convegno del 17 aprile 2019 sul tema “La gestione del sistema dei rifiuti tra complessità e sfide future”. La sfida appunto è conciliare e sviluppare insieme interessi diversi e strategici del Paese come la crescita economica, lo sviluppo infrastrutturale e la protezione dell’ambiente. Infatti costruire un sistema industriale nazionale dei rifiuti che sia forte e trasparente vuol dire creare posti di lavoro e sviluppo sostenibile e fare chiarezza, cioè l’opposto di quanto avviene oggi troppo spesso, con un sistema frammentato, inefficiente, insostenibile economicamente e ambientalmente e facile terreno per azioni illecite”.

 

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