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Sanità. Cisl: “La riforma socio-sanitaria va condivisa con il sindacato”

Pubblicato il 22 Set, 2020
22 settembre 2020 – “Rimettere in equilibrio ospedale e territorio favorendo l’integrazione socio sanitaria e la domiciliarizzazione delle cure è la sfida su cui dovrà necessariamente incentrarsi il confronto tra Governo ed organizzazioni sindacali”.  È quanto dichiarano in una nota congiunta Cisl, Fnp Cisl, Funzione Pubblica Cisl e Cisl Medici.
“Abbiamo appreso essere in fase di avvio una Commissione in seno al Ministero della salute e nella quale il sindacato confederale, unitamente alle Federazioni dei pensionati dovrà essere necessariamente coinvolto per un confronto costruttivo. La pandemia in corso ha reso ulteriormente vulnerabile la popolazione più fragile e nello specifico ha esposto gli anziani al punto da sollecitare nuove misure per il settore sanitario e sociosanitario utili ad evitare che si possano ripetere le situazioni drammatiche di cui siamo stati recentemente testimoni. Se da un lato è positiva l’iniziativa di un tavolo a breve sulla non autosufficienza, riteniamo che sia arrivato il momento di investire maggiormente nella coesione sociale, attraverso un rafforzamento delle politiche sanitarie e socio sanitarie dando un impulso alla crescita economica del Paese e una diversa direzione allo sviluppo, ma questo presuppone il rafforzamento dell’azione negoziale. Per tale motivo la Cisl e le sue Federazioni, FNP Cisl, Cisl Funzione Pubblica e Cisl Medici insistono su un modello sanitario moderno, inclusivo, fondato sui principi di eguaglianza e di solidarietà, sull’universalità di accesso alla globalità delle prestazioni, che si sviluppi sul territorio in un percorso di prevenzione, cura e riabilitazione e la cui realizzazione non potrà prescindere da un forte coinvogimento delle organizzazioni sindacali”.

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