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Snai rete Italia. I sindacati di settore in stato di agitazione contro il piano di ristrutturazione annunciato dalla società di scommesse

Pubblicato il 29 Set, 2016

Roma, 29 settembre 2016. I sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e UIltucs non si arrendono al piano di ristrutturazione annunciato dalla società di gestione scommesse e concorsi a pronostici Snai Rete Italia e proclamano lo stato di agitazione. La protesta contro il taglio dei livelli occupazionali che allo stato coinvolge oltre 100 lavoratori alle dipendenze delle agenzie dislocate sul territorio italiano. «Questa pesante ristrutturazione avverrebbe a poco più di un anno dall’acquisizione da parte di Snai delle agenzie ex Sis e a nemmeno due mesi dalla chiusura della procedura di Concordato Preventivo di quest’ultima. In occasione di tale operazione come organizzazioni sindacali avevamo condiviso un percorso volto a tutelare l’occupazione, anche attraverso un accordo non privo di sacrifici per i lavoratori» spiegano le tre sigle in un comunicato sindacale unitario diramato nei luoghi di lavoro.«Dopo un solo anno – si legge nel documento – vediamo vanificati gli sforzi e assistiamo ad un piano articolato da parte del Gruppo Snai volto a tagliare significativamente i livelli occupazionali che passa tramite il forte ridimensionamento della Sede di Porcari a Lucca, la chiusura della sede di Roma, via Rizzieri, la chiusura/cessione di circa il 50% del Retail di Snai Rete Italia». Il piano di ristrutturazione coinvolge anche i lavoratori delle nove agenzie di scommesse dislocate nel territorio siciliano dove l’azienda ha annunciato la chiusura dell’agenzia di Ragusa e la vendita delle agenzie di Palermo e provincia ed è in corso l’esame congiunto sul trasferimento di ramo d’azienda dell’agenzia di Marsala. La Fisascat Cisl in particolare esprime forti perplessità sul futuro dei lavoratori esposti ad eventuali licenziamenti illegittimi; nel corso dell’ultimo incontro con la direzione aziendale le sigle sindacali avevano chiesto alla direzione aziendale di predisporre un accordo quadro volto a garantire una uniformità di garanzie fra le singole agenzie. «Le comunicazioni di avvio delle procedure di cessione di ramo d’azienda ricevute negli ultimi giorni inficiano questo percorso e ci obbligano a definire la situazione a livello di singola agenzia prima che sia compiuta la discussione sul piano generale» ha dichiarato il segretario nazionale Davide Guarini. «Ribadiamo la nostra volontà ad individuare, già nel prossimo incontro fissato al 5 ottobre, una soluzione condivisa volta a scongiurare il rischio occupazionale» ha concluso il sindacalista.

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