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Ucraina. Sbarra: “Lavoratori ed imprese sostengano i profughi”

Pubblicato il 2 Mar, 2022

“Non possiamo restare indifferenti di fronte a queste giornate terribili, scandite dal fragore delle bombe di Mosca sull’Ucraina. Una invasione ingiustificabile e incomprensibile, se non con il criterio di un imperialismo violento e ottuso, che speravamo di aver archiviato nella soffitta del Novecento”. Lo afferma il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in un intervento sui quotidiani Il Messaggero e Il Mattino.

“Nelle vie delle città sotto attacco si combatte eroicamente, con una mobilitazione generale che vede civili fronteggiare con armi improvvisate le truppe del Cremlino. Per questo la Cisl ha proposto a Cgil, Uil ed alle associazioni datoriali di attivare subito una sottoscrizione a sostegno di progetti umanitari e delle famiglie di profughi. Pensiamo sia giusto attivare una raccolta che su base volontaria permetta di devolvere la somma pari a un’ora di lavoro ad un fondo per finanziare programmi di aiuto. Ad ogni ora concessa dal lavoratore andrebbe ad aggiungersi un contributo equivalente dell’impresa. In questo modo, insieme, nel segno della partecipazione, possiamo davvero gettare le fondamenta per un intervento che supporti tante famiglie e tanti profughi in fuga colpiti da un’aggressione folle e sconsiderata” aggiunge il leader Cisl.

“Sanzioni e inasprimento della crisi energetica determineranno però ripercussioni economiche che vanno compensate con misure forti di coesione sociale” sottolinea Sbarra “Bisogna proteggere l’occupazione, aiutare maggiormente le famiglie e le marginalità, realizzare una nuova politica energetica, sostenere le imprese in difficoltà soprattutto quelle che applicano i contratti ed investono in sicurezza, costruire insieme al sindacato una nuova strategia di sviluppo ed una rinnovata politica dei redditi”.

“É il tempo di stringere le maglie della collaborazione e della concertazione per rispondere in modo compatto alla sfida di un futuro pacifico, libero, prosperoso e democratico” conclude Sbarra.


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