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Welfare. Presentato a Milano iI secondo Rapporto su welfare occupazionale e aziendale in Italia. Furlan: “Tema importante che tocca i bisogni di lavoratori e famiglie”

Pubblicato il 26 Mar, 2019

E’ quanto ha dichiarato Annamaria Furlan, Segretaria generale della Cisl intervenuta, oggi a Milano, alla presentazione di ‘Welfare for People’, il secondo rapporto sul welfare occupazionale e aziendale in Italia promosso dalla Scuola di alta formazione in Relazioni industriali e di lavoro di Adapt, fondata da Marco Biagi e dall’Osservatorio Ubi Welfare di Ubi Banca. “Si tratta di uno strumento di contrattazione molto importante che può collegare i bisogni dell’impresa, dei lavoratori e del territorio” ha aggiunto Furlan.

Alla presentazione dello studio oltre alla segretaria generale della Cisl, hanno preso parte, tra gli altri, Letizia Moratti, presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca, Michele Tiraboschi, coordinatore scientifico di Adapt e il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia

L’analisi è frutto di un’attività continuativa di monitoraggio sulla recente evoluzione del welfare aziendale e occupazionale. Lo studio, che si è concentrato in particolare sui fondi sanitari integrativi e sulla contrattazione collettiva nel settore della meccanica, conferma l’importanza di leggere il welfare occupazionale e aziendale “in termini di nuove relazioni industriali, nuovi modelli produttivi e di impresa, più che di parziali risposte all’arretramento del welfare pubblico” – come ha spiegato Letizia Moratti presentando il Rapporto.
“In controtendenza rispetto a quanti individuano nel welfare aziendale una debole risposta alla crisi del welfare pubblico – ha affermato Michele Tiraboschi, coordinatore scientifico di Adapt – il rapporto Adapt-Ubi Welfare dimostra, alla luce di una ricca raccolta di contratti collettivi e fonti aziendali, la forte carica innovativa del fenomeno.
Il welfare aziendale risulta inoltre particolarmente importante per le Pmi, cuore dell’economia italiana, come ha evidenziato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, secondo il quale il welfare può diventare la chiave per l’abbassamento del cuneo fiscale. “Dobbiamo lavorare sul welfare e sullo scambio salario-produttività”, ha detto.

A margine dell’iniziativa la leader della Cisl ha lanciato l’allarme sulla possibilita’ di una manovra correttiva da parte del governo. “I conti ci dicono che il rischio di una manovra bis è concreto” ha detto. “Abbiamo bisogno nella prossima finanziaria di recuperare le risorse, che non arrivano da crescita e sviluppo. Parliamo di 10-15 miliardi, a seconda di come sarà la crescita. E a questo aggiungiamo anche i miliardi per non fare crescere l’Iva, quindi l’unica soluzione è fare ripartire lo sviluppo“. In Italia ci sono le “infrastrutture bloccate. Basterebbe sbloccare le opere – ha proseguito – per avere subito oltre 400.000 occupati in più, credo questa sia la vera leva che il Governo può immediatamente utilizzare”.
Ed ancora: “Il lavoro é troppo tassato e le buste paga dei lavoratori sono tartassate dal fisco” ha aggiunto ribadendo la necessità di “una riforma fiscale degna di questo nome che deve irrobustire le pensioni e le buste paga dei lavoratori e delle lavoratrici. Noi non lavoriamo perché i governi cadano nè perché i Governi si affermino, questa è una scelta dei cittadini. Noi lavoriamo perché i Governi facciano bene le cose e oggi, con crescita zero, aumento disavanzi e spread e soprattutto diminuzione investimenti e produzione, mi sembra evidente che debba cambiare completamente linea economica. Per distribuire lavoro bisogna crearlo e sulla crescita deve investire”.
Alla domanda se i sindacati sarebbero eventualmente pronti a tornare in piazza, Furlan ha replicato: “La piazza la frequentiamo con le azioni delle categorie che sono programmate in questi mesi: una grande iniziativa per i lavori della PA, dei nostri pensionati che si vedranno decurtare pensioni e una grande manifestazione per il Sud completamente dimenticato dalla legge finanziaria. Anche i metalmeccanici stanno organizzando una iniziativa attraverso il primo maggio sulla centralità Europa“.

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