A votare il nuovo consiglio generale, da cui viene eletta la Segreteria, sono stati 175 delegati delle tre province, in rappresentanza di circa 47 mila lavoratori iscritti alla Cisl nel comprensorio del Centro Sicilia. “Siamo qui, a quattro anni dall’accorpamento delle tre province. Nessuno ci credeva e invece ci siamo riusciti nel solco di quanto programmato: avvicinare il sindacato ai lavoratori e aumentare la presenza nei posti di lavoro”, afferma il riconfermato segretario della Ust Cisl, Emanuele Gallo. “Chiediamo adesso alle istituzioni di fare altrettanto. Se i comuni non si aggregano per determinate tipologie di servizi e progetti, avranno difficoltà a intercettare i fondi europei”, ha detto Gallo. Il Segretario generale della Ust ha aperto i lavori con una relazione in diversi punti sulla situazione sociale, economica e del lavoro nelle tre province del Centro Sicilia, sfiorando alcune tematiche in ambito nazionale ed europeo. L’inizio della relazione dedicato all’Europa, richiamando le parole del Segretario Generale nazionale della Cisl, Annamaria Furlan sulla necessità “di una politica fiscale ed economica comunitaria che rilanci la domanda pubblica e privata di beni e servizi riaprendo così il cantiere degli investimenti strategici”. Al tavolo dei relatori il Segretario nazionale confederale Gigi Petteni e il Segretario Generale della Usr Sicilia, Mimmo Milazzo. “Welfare e lavoro al Sud rappresentano una grande sfida per la Cisl”, ha detto Petteni. “Il sindacato vuole essere più incisivo nelle politiche del territorio. I temi del lavoro, del sociale e del mezzogiorno sono scomparsi nell’agenda politica. E invece noi abbiamo necessità di metterli al centro, a partire dalle aree più in difficoltà”. “La Sicilia – gli ha fatto eco Mimmo Milazzo, Segretario generale Usr Sicilia – è sprofondata in una difficoltà economica non immaginabile, si sono persi 13 punti di PIL e recuperarli non è facile. Qualche segnale di ripresa c’è, ma siamo lontani dal recuperare i circa 170 mila posti perduti”. “Quello che serve – ha detto ancora Milazzo – è nuova occupazione. Le persone occupate in Sicilia sono 1 milione e 300 mila e per un rapporto ottimale bisognerebbe avere 400 mila assunzioni. Questo significa che c’è molto da lavorare e la Regione deve cambiare passo, bisogna investire in ricerca, innovazione e infrastrutture, indispensabili per creare lavoro e sviluppo e attrarre investimenti”, ha concluso Milazzo. Il Congresso ha visto la partecipazione, tra gli altri, in qualità di ospiti il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, il management dell’Azienda sanitaria provinciale Asp2 di Caltanissetta, i rappresentanti di Cgil e Uil e delle principali associazioni di categoria. “E’ impellente – si legge nella Relazione al Congresso fatta da Emanuele Gallo – l’esigenza di far crescere un gruppo dirigente con mentalità rinnovata e libera da condizionamenti”. Dopo aver ricordato due sindacalisti scomparsi, Tommaso Guarino di Enna e Paolo Migliore di Gela, Gallo è entrato nel vivo delle questioni del territorio. Dai dati sulla disoccupazione (26,5% ad Agrigento, 25,5% Caltanissetta e il 25,9% in provincia di Enna) all’incapacità del sistema di attrarre investimenti (le tre province sono ultime in Sicilia). Dai bassi livelli di raccolta differenziata per il mancato utilizzo dei fondi europei all’elevato costo dell’acqua, aumentato del 90% in media nei tre ambiti. In tema di Sanità si registra positivamente l’ultimo piano della rete ospedaliera che ha dato centralità al bacino Agrigento, Caltanissetta, Enna. Sulla questione immigrazione “l’Italia e l’Europa dovrebbero imparare dai cittadini e dai sindaci dell’area del centro Sicilia, per la solidarietà e l’accoglienza che hanno dimostrato. A Lampedusa come a Caltanissetta, sedi di importanti centri d’accoglienza”. Quindi i temi dello sviluppo come la Zona franca della legalità “su cui sono stati confermati investimenti per 50 milioni di euro per i quali vigileremo” e le aree industriali dismesse o da rilanciare come Porto Empedocle, Gela e Dittaino. Per la Raffineria di Gela, “in un tessuto economico già stremato dalla crisi e dalla cassa integrazione” la Cisl chiede che venga attuato “l’accordo nazionale tra Cgil Cisl e Uil e Confindustria sottoscritto il 1° Settembre e poi sottoposto al governo sulle aree di crisi che mette al centro la ricollocazione dei lavoratori e prolunga di 1 o 2 anni gli ammortizzatori sociali”. Un passaggio della relazione è dedicato alle ex Province, oggi Liberi Consorzi e all”eccessivo ricorso ai commissariamenti. “Abbiamo da 48 mesi un commissario alla provincia di Caltanissetta. Ci sono in Sicilia commissari all’Irsap, all’Ato idrico, all’Ato rifiuti, nelle Srr, nei consorzi di bonifica e altro. Questa non è democrazia, gli enti devono essere governati con un sistema democratico”, ha detto Gallo. Ringraziando i dirigenti delle Federazioni di Categoria e i componenti della segreteria uscente, Ilenia D’Antona e Maurizio Saia per il contributo offerto, la relazione si è conclusa con le parole di Papa Francesco in tema di lavoro: “Il lavoro dà dignità e i responsabili dei dirigenti dei popoli hanno l’obbligo di fare di tutto perché ogni uomo e ogni donna possano Lavorare”

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