Nella relazione d’apertura, il Segretario generale della Cisl Lazio, Andrea Cuccello ha toccato vari temi focalizzando la sua attenzione sulla crisi economico-sociale degli ultimi anni di fronte alla quale “l’unica strada che ci sembra percorribile è quella di puntare decisamente sull’innovazione e riconversione del nostro sistema produttivo” che passa per gli investimenti nei ‘settori di eccellenza’ dell’aerospaziale, chimico-farmaceutico, biomedicale e delle nuove tecnologie. “Innovazione e riconversione – ha detto – hanno però bisogno di potenziare anche le infrastrutture e la logistica in particolare”. Ma la ricetta per ripartire va anche oltre. Cuccello chiede “misure shock che imprimano un deciso cambio di passo.L’esempio è quello della Carinzia, in Austria, che, grazie a un mix di incentivi fiscali e abbattimento della tasse sull’impresa, negli ultimi dieci anni, ha saputo fare buone performance per attrarre le imprese e gli investimenti creando migliaia di nuovi posti di lavoro. Nel Lazio questo modello dovrebbe partire dall’intervento su burocrazia, energia e tasse locali: settori dove la Regione Lazio può davvero fare molto per creare ‘zone amiche dell’impresa e del lavoro”. Il Segretario della Cisl Lazio, parlando della parte debole del mercato del lavoro, ha proposto”uno sgravio contributivo triennale per i giovani sino a 35 anni e per gli over 50 in difficoltà nel rientrare nel mercato del lavoro (erogato nella forma di bonus) da parte della regione per nuove assunzioni concordate tra le parti che possono prevedere deroghe contrattuali quali ad esempio un salario di ingresso”.
Nella giornata conclusiva è intervenuta anche la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan che tra le altre cose dette, ha affermato che: “Il tema del lavoro non può diventare un argomento di speculazione politica elettorale. Occorrono scelte condivise e più coesione sociale”.”Dobbiamo creare le condizioni di un Paese che non specula sul lavoro ma che si pone il tema di come scegliere in maniera responsabile e di saper programmare. Il tema del lavoro non può lasciare ambiguità o strizzare l’occhio ai populismi o alla cultura dell’immobilismo – ha continuato Annamaria Furlan – Abbiamo tanti esempi in cui la politica ha pensato di fare a meno del sindacato facendo riforme sbagliate come per le pensioni o la buona scuola ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma la lezione è servita. Il modello che non riconosce la funzione sociale e dei corpi intermedi noi lo combattiamo”.La Segretaria generale Annamaria Furlan ha concluso, ricordando l’appuntamento del Congresso confederale, che si terrà dal 28 giugno al 1 luglio a Roma, sottolineando che quella sarà l’occasione per rilanciare la sfida della Cisl ai populismi e ha posto l’accento sul fatto che “il nostro modello sindacale è fondato su una maggiore qualità della partecipazione attraverso una leadership diffusa dei nostri delegati nei territori, in ogni posto di lavoro e tra i pensionati in rappresentanza di milioni di iscritti. Questa è la strada che farà la differenza. Il modello dell’uomo solo al comando o della disintermediazione – ha ribadito – non ci piace perché non funziona”.
Per approfondimento consultare anche il sito della Cisl Lazio e il profilo Twitter (@Cisl_Lazio)