CISL
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 Sotto lo slogan “Medici e cittadini: una nuova alleanza per la persona e per il lavoro”, alla presenza di centinaia di delegati provenienti da ogni regione d’Italia, il congresso ha visto gli autorevoli interventi delle istituzioni e degli altri rappresentanti dei sindacati medici, oltre alla partecipazione della Segretaria Generale della CISL, Annamaria Furlan e del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “La nuova alleanza tra medici e cittadini è per noi la sfida più importante – ha dichiarato Papotto – e per vincere abbiamo bisogno di un contratto, dello sblocco del turn over e dei giovani. Noi sappiamo di essere normati da un contratto, ma manca la procedura per discuterlo e rinnovarlo. Non possiamo più tollerare questo stato di cose. Questo avviene perché il pubblico impiego, la dipendenza, vengono sempre considerati accessori, meno importanti, come se i servizi potessero essere garantiti a prescindere e l’Italia potesse andare avanti in modo inerziale, automatico. Diciamo con forza che non può essere così.  Si tratta di investimento, non di spesa inutile! Occorre reperire risorse in via primaria e non residuale, occorre assumere medici giovani, linfa vitale, che siano in grado di sopperire alla prevedibile scopertura di decine di migliaia di posti da qui a pochi anni, se vogliamo mantenere la sanità italiana tra le eccellenze del mondo”. 

Annamaria Furlan, nel suo intervento, ha sottolineato che, “nella sanità, la maggiore sfida oggi è creare un sistema sanitario per cui si allarga la possibilità di realizzare percorsi di salute vera per tutti i cittadini. In questi anni molte persone, troppe, hanno dovuto rinunciare a curarsi per difficoltà economiche e questo non è accettabile né ammissibile. Nella sanità la maggiore difficoltà è creare percorsi che siano al servizio dei bisogni di tutte le cittadine e di tutti i cittadini. E’ su questo che dobbiamo intervenire uniti nel segno dell’equità e della giustizia sociale. Noi non rappresentiamo i fannulloni, ma siamo con quei medici e con quegli infermieri che stanno negli ospedali anche oltre il loro orario di lavoro”.
“Ci sono 4 milioni e mezzo di poveri in Italia – ha precisato ancora la leader della Cisl – una famiglia su quattro è in uno stato di semi povertà in un paese che è stato un modello per la sanità pubblica. Su queste cose il sindacato deve alzare la voce. Non è possibile che proprio nella sanità abbiamo la più alta corruzione denunciata dalla Corte dei Conti: ben 53 miliardi che si sommano ai 150 milioni di evasione fiscale, per non parlare delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. Il tema della legalità incide sulla tenuta dello stato sociale e sui costi della sanità. Per quanto ci riguarda noi abbiamo costretto il Governo a sbloccare la contrattazione in questo settore perché solo con i contratti nazionali e decentrati nelle aziende pubbliche e nel territorio possiamo alzare il livello dei servizi pubblici e della sanità, uscendo dalla retorica dei fannulloni che noi non abbiamo mai rappresentato”.

 

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