CISL
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E’ stata una due giorni congressuale di confronti e dibattiti all’insegna dello slogan “Anticipiamo i tempi, puntiamo sul lavoro. E’ il futuro, Bellezza!”. I lavori sono stati aperti dal Segretario generale, Danilo Galvagni, che intervenendo ha spiegato che: “Milano sta vivendo un momento di grande effervescenza: i grandi eventi, come Expo o il Salone del Mobile; la riqualificazione urbanistica di alcuni quartieri; le sue eccellenze in campo culturale, economico e formativo, ne stanno consolidando la dimensione internazionale, come meta turistica, luogo dove vivere, fare impresa e creare lavoro. Ma dietro alle luci ci sono le ombre, soprattutto sul piano sociale: la crisi economica ha colpito duro anche qui; l’emergenza abitativa aspetta da tempo risposte concrete; le periferie mostrano segni di disagio; l’integrazione dei migranti non è sempre facile. Accanto a una città che corre, ce n’è una che arranca e lo vediamo bene tra chi si rivolge alle nostre sedi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per arrivare a una Milano più inclusiva, che non lasci indietro nessuno”. Così ha concluso Danilo Galvagni. Ai lavori congressuali era presente la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, che nel suo intervento ha toccato vari temi di attualità politica ed economico-sindacale. A partire dall’invito al Governo a rimettere in agenda la riforma del fisco perché “il peso del fisco è diventato insostenibile per i lavoratori ma anche per i pensionati e se continuiamo ad avere stipendi e pensioni così tartassati, i consumi nazionali non ripartono”. La Segretaria generale della Cisl ha toccato anche il tema della rappresentanza, rispondendo a Luigi Di Maio del M5S secondo cui dovrebbe esserci un rapporto diretto, senza intermediazione, tra lavoratore e datore di lavoro, affermando che “in questi anni di crisi profonda come l’abbiamo vissuta, se non ci fossero stati i sindacati confederali nel nostro Paese i lavoratori sarebbero stati mille volte più deboli davanti al datore di lavoro e all’impresa”. “La rappresentanza collettiva nel lavoro – prosegue su questo la Furlan – è ricchezza per il lavoratore che è più forte, attraverso la rappresentanza sindacale, nei confronti dell’impresa e più forte nel momento di difficoltà e di crisi. Questa teoria – ha aggiunto – continua dei leader che da soli parlano col popolo é una teoria che indebolisce fortemente il cittadino nei suoi diritti, ma anche i lavoratori. Credo che invece sia interessante che anche il M5S inizi a discutere un po’ di lavoro, tema grande assente in questi anni in questo Paese. Il lavoro é un tema che deve unire e non separare le persone. Indebolire le rappresentanze del lavoro indebolisce la partecipazione e le democrazia del Paese”.

Per un resoconto più approfondito consulta il sito della Cisl Milano Metropoli

 

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