La prima giornata dei lavori, che si è svolta a La-Viss, è stata aperta dal Segretario Generale uscente che, nella sua relazione, ha difeso il sindacato, quale modello che esercita una democrazia costante. “Rendere fragile la rappresentanza collettiva significa rendere più solo l’individuo. – ha ricordato – A livello provinciale, prosegue il nostro impegno a sostegno delle politiche per il lavoro, in particolare per l’occupazione giovanile. I tassi migliori che il Trentino vanta tengono alta l’attenzione della nostra organizzazione dal momento che ci sono molti giovani che vanno a lavorare all’estero. Tra le altre priorità: la contrattazione di secondo livello per i settori di turismo e commercio. Ma anche l’edilizia, un settore tormentato dove  le aziende nel corso degli anni si sono dimezzate. La ripresa si è vista in una certa misura  solo nelle imprese più strutturate. Durante la crisi nella regione hanno retto il settore metalmeccanico ed il chimico.

Sulla  difesa del ruolo del sindacato si è soffermata anche la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan intervenuta ai lavori: “I nostri detrattori rileggano gli accordi firmati dalla Cisl negli ultimi dieci anni per salvare migliaia di aziende”,  ha più volte ribadito dal tavolo di presidenza, replicando a quanti vorrebbero delegittimare il ruolo del sindacato”. E in apertura del suo intervento ha  sottolineato la necessità di un “modello sociale in cui ci sia unitarietà tra il lavoro e la persona”.  Furlan ha chiesto più inclusione per donne, uomini ed immmigrati ma è anche tornata sul tema Europa: “Manca  – ha detto – una Europa costruttrice di pace nel mondo, una Europa autorevole con una strategia comune per la sicurezza, un soggetto politico forte come gli Stati Uniti d’Europa. Invece abbiamo una Europa divisa, preda di Brexit, di nazionalismi spesso xenofobi dove ognuno cerca la strada per la propria sopravvivenza. O l’Europa cambia le sue regole le sue istituzioni ed il suo statuto economico, a partire dal fiscal compact oppure la partita europea è persa”. In chiusa la Numero Uno di via Po è tornata poi a soffermarsi sul ruolo del sindacato e sull’ importanza dell’ occupazione, sostenendo che “la vera cittadinanza è se viene garantito il lavoro non un reddito a prescindere. Non bisogna disperdere il valore del lavoro. Invece in questi anni è passato il concetto che per produrre ricchezza bastasse la speculazione finanziaria. Speriamo che il nostro Congresso nazionale discuta apertamente di questi temi”. Ha concluso Furlan tra gli applausi dei presenti” ha concluso.

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