«Riparte da qui l’azione sindacale della Fist Cisl che con questo congresso conferma le finalità della prima e unica federazione sindacale accorpata nel terziario, ossia assicurare una nuova rappresentanza ai lavoratori del settore a prescindere dalla tipologia del rapporto di lavoro in un mercato sempre più globalizzato» ha dichiarato il neo eletto segretario nella relazione introduttiva ai lavori congressuali . «Per favorire l’effettivo sviluppo dell’economia dei servizi sarà necessario investire nella specializzazione del capitale umano. Un buon grado di istruzione e competenze professionali, informatiche e linguistiche rappresentano oggi il fattore chiave per lo sviluppo dei servizi moderni» ha sottolineato il sindacalista che ha rimarcato il ruolo del sindacato e della contrattazione collettiva nella tutela del lavoro che cambia.«Il settore dei servizi incide in misura sempre più crescente nello sviluppo economico del nostro Paese in termini di valore aggiunto e occupazione» ha rimarcato Raineri sottolineando la necessità di adattare i meccanismi contrattuali ai nuovi scenari economici. «Il sistema di relazioni sindacali e il nuovo modello contrattuale dovranno ancora essere riformati per puntare realmente a sistemi che si basino su due fattori indispensabili, la produttività e il welfare contrattuale» ha concluso il sindacalista. Al centro del dibattito la definizione di una contrattazione di frontiera per favorire l’occupabilità dei giovani, i grandi esclusi dal mercato del lavoro, e per estendere le tutele contrattuali previste per il lavoro dipendente ai lavoratori somministrati, autonomi e atipici e alle nuove professionalità al tempo della sharing e della gig economy. E’ un progetto ambizioso quello della Fist, rilanciato a Roma nella giornata conclusiva del I Congresso nazionale. L’attenzione della categoria cislina è in particolare rivolta ai mutamenti dei rapporti di lavoro nel terziario privato, dove le nuove economie della condivisione generate dalla digitalizzazione creano un’occupazione sempre più parcellizzata e basata sul microtasking. Il bisogno di maggiori tutele per i lavoratori autonomi e per il mondo delle partite Iva è fortemente sentito in casa Cisl, che di recente ha avviato il progetto vIVAce, la community di professionisti indipendenti accomunati dal voler condividere delle idee sui temi della tutela e della rappresentanza del freelance.