Luca Burgalassi riconfermato Segretario Generale SLP CISL, ad affiancarlo in segreteria, Fabio Colombo, Giuseppe Marinaccio, Nicola Oresta e Annalisa Stefanelli.
Nella sua relazione introduttiva, Burgalassi ha analizzato lo scenario globale, con particolare riferimento all’attuale crisi economica. “Il mondo che esce da anni di recessione è radicalmente mutato nelle sue gerarchie geo-economiche e ci restituisce diseguaglianze sociali, tra paesi ricchi e poveri, tra nord e sud e diseguaglianze nel mondo del lavoro e tra chi un lavoro ce l’ha e chi no” ha affermato Burgalassi, che aggiunge “La difficile situazione economica e sociale che il paese sta attraversando deriva direttamente dal circolo vizioso recessione-indebitamento-politiche restrittive, che hanno reso l’Italia l’anello debole del sistema Europa. Per SLP, per uscire dalla crisi, servono politiche redistributive e industriali vere che sappiano stimolare la crescita e rilanciare i settori produttivi, politiche attive per il lavoro, dare maggiore impulso alla contrattazione di secondo livello e, infine, un patto sociale strutturato che la CISL ha da tempo in cantiere come proposta strategica all’attuale governo”.
Burgalassi ha poi proseguito sul versante categoriale “Quella di poste italiane è una privatizzazione senza qualità. SLP ribadisce con forza il proprio parere contrario alla totale privatizzazione di Poste Italiane e alle modalità di dismissione della partecipazione attualmente detenuta dal Ministero dell’Economia. La decisione del Governo, dopo il conferimento del 35% del capitale societario alla Cassa Depositi e Prestiti, di quotare il rimanente 29,7% è stata solo rimandata grazie alla grande mobilitazione di SLP e alla nostra azione di sensibilizzazione verso i gruppi parlamentari e le istituzioni a livello locale, quest’ultime molto attente al ruolo sociale svolto da poste Italiane sull’intero territorio nazionale” . Irrinunciabile, per Burgalassi, il mantenimento dell’unicità aziendale, in quanto “parliamo della più grande azienda privata del paese e dove quotidianamente lavorano ben 140mila dipendenti. Per questo motivo SLP chiede l’avvio di un modello partecipativo in Poste Italiane attraverso la governance aziendale. Ma per fare questo è necessario un ottimo livello di relazioni industriali, favorire quote di azionariato ai dipendenti, sviluppare la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori negli organismi societari, già sperimentato con successo in altri paesi del Nord Europa.”
“Oggi la vostra organizzazione SLP e questo congresso sono uno spettacolo che riempie il cuore, occorrerebbe che qualcuno vedesse questi nostri congressi. Qui c’è democrazia vera!” ha affermato Giovanni Luciano, Segretario Nazionale CISL intervenendo ai lavori “Ultimamente stiamo assistendo ad una svendita di aziende di stato. Spesso, come le vostre Poste, con utili di bilancio e senza valutare il loro effettivo valore di mercato. Di fronte ad un deficit nazionale di oltre 2.300 miliardi di euro c’è forse qualcuno che pensa che con 8 miliardi di ricavi di privatizzazioni si possano mettere a posto i bilanci dello stato?” “Per quanto ci riguarda speriamo che il Governo proceda con annullare definitivamente questo seconda tranche di privatizzazione del capitale di Poste Italiane. Non crediamo, infatti, che sia solo una questione di situazione negativa attuale del mercato che debba indurre ad un serio ripensamento, pensiamo invece che i connotati dell’operazione non siano vantaggiosi per lo Stato, basti pensare a quanto si è incassato o si possa ancora incassare rispetto al patrimonio e/o ai dividendi che perderà per sempre. Pensiamo, quindi, che sia ora di fare una seria considerazione sulla bontà delle privatizzazioni, per valutare se al sistema Paese convengano queste operazioni” ha dichiarato Luciano “Per Poste Italiane, infine, non possiamo che essere contrariati dell’indirizzo di finanziarizzazione di un’Azienda che, in primis, dovrebbe farsi carico di rafforzare e svolgere al meglio i tradizionali servizi di risparmio e quelli del core business postale – i due grandi pilastri delle attività di Poste Italiane – e non di diventare sempre più banca e sempre meno posta”.
Il Segretario Confederale CISL Giovanni Luciano ha fatto richiesta al Governo Gentiloni di fermarsi nella privatizzazione di Poste Italiane e di convocare il Sindacato su questa tematica così importante “La CISL e SLP lanciano una sfida all’azienda Poste: la sfida della partecipazione che significa per entrambe le parti mettersi in gioco. Noi siamo pronti!”.