CISL
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Silvia fa parte dell’associazione vIVAace!, la community dei lavoratori indipendenti e delle nuove professioni. Ha ricordato i grandi sacrifici che comporta la scelta di essere “imprenditori di se stessi”, e ha sottolineato la forte identità di lavoratori indipendenti, l’orgoglio di essere autonomi e fieri di costruire il proprio futuro. “Abbiamo scelto la Cisl – ha detto nel corso del suo intervento – per vedere riconosciuti i nostri diritti e poter volgere al meglio il nostro lavoro”.
Alessandra, invece, è una biologa ricercatrice precaria che dopo essersi brillantemente laureata alla Sapienza e aver iniziato un percorso professionale in Olanda, ha fatto una scelta difficile ma dettata dal cuore: “Ho lasciato una possibilità concreta di far carriera nel mondo accademico o imprenditoriale olandese per tornare in Italia, e cercare di realizzarmi qui. Nonostante il mio percorso di studi e la mia esperienza professionale, oggi mi ritrovo ancora con un contratto a tempo determinato, e quindi sono precaria e sottopagata. Ma mi ritengo comunque fortunata, perché faccio il lavoro che amo e per il quale ho studiato, e soprattutto lo faccio in Italia”.
Infine Djallil, dell’Anolf di Napoli: “Oggi compio 18 anni, amo l’Italia ma non sono cittadino italiano. Noi stranieri siamo la quinta città italiana, siamo più di un milione di persone. La mia casa è qui, e qui voglio contribuire a costruire un Paese migliore. Da troppo tempo siamo sospesi in questo limbo, questo è il Paese dove sono nato e sono cresciuto, e mi sento parte integrante di esso. L’approvazione dello Ius Soli deve essere una priorità per tutti quelli che come me amano questa nazione e si sentono italiani e non cittadini di serie ‘B'”, ha concluso tra gli applausi.

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