Roma, 29 novembre 2017 – “Se salta la trattativa, danni irreparabili per lavoratori e ambiente”. Commenta così il Segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli, la scelta del Governatore della Puglia, Michele Emiliano di ricorrere al TAR impugnando il decreto con il quale a fine settembre il governo ha modificato il piano ambientaleè da irresponsabili. “Affidare al Tar il proprio disappunto per essere in un tavolo parallelo a quello col sindacato è un atteggiamento infantile è grave ed irresponsabile” sottolinea Bentivogli sottolineando che “non si può trascinare una vicenda in cui è in ballo il risanamento ambientale e la difesa di migliaia di posti di lavoro a capricci per la propria visibilità politica. La Regione Puglia ha tante possibilità e responsabilità da esercitare per dare il proprio contributo positivo. Oggi ha deciso di buttare la palla in tribuna a danno di ambiente, occupazione e sviluppo. Prenda esempio dalle altre quattro regioni coinvolte che hanno ben accolto la loro partecipazione al tavolo istituzionale. Inoltre, il DPCM anticipa le prescrizioni dell’AIA e le finanzia, Aia sottoscritta da regione Puglia e comune di Taranto. Questo atteggiamento di Emiliano – prosegue il Segretario della Fim – non fa altro che allungare i tempi per l’ambientalizzazione del territorio e fa saltare il negoziato, con tutti i passi avanti che aveva prodotto come l’accelerazione degli investimenti ambientali tra cui la copertura dei parchi minerari che dovrebbe partire a gennaio. Adeguare la fabbrica in fretta dovrebbe essere un obbiettivo comune. Ricorrere al Tar significa rinviare l’attuazione delle prescrizioni Aia, ivi compresa la copertura dei parchi minerali. Decisione, quella del Presidente della Regione Puglia che nello stesso tempo penalizza oltremodo tutti quei lavoratori, dei tubifici e non solo, a casa gravati dal peso degli ammortizzatori sociali. Inoltre – conclude Bentivogli – ricorrere al Tar è una manifestazione di incapacità di Governo che instrada una vicenda così drammatica verso lo stesso triste epilogo che ebbe Bagnoli”.