Una provincia, quella del Medio Campidano, che si colloca tra le province italiane più povere. Con un tasso di disoccupazione secondo la statistica al 21,7% , il più alto in Sardegna, ben 4 punti al di sopra della media regionale. Ed è stato proprio il tema lavoro (il tasso di disoccupazione è al 21,7%, il più alto nell’isola) la desertificazione industriale in una delle province più povere d’Italia, la vertenza Keller, ma anche riforme istituzionali e servitù militari al centro del dibattito che ha animato i lavori congressuali.
“La situazione di declino economico ci deve portare a individuare nuove forme di sviluppo del territorio – ha detto Bizzarro – fermo restando che occorre fare tutto il possibile per salvare quel poco di industria che ancora sopravvive. Memori di quanto accaduto nel passato recente, sappiamo che non possiamo ignorare le potenzialità e le vocazioni specifiche del nostro territorio”.
Per il sindacalista la nuova rinascita del Medio Campidano deve quindi partire dal rilancio delle attività più tradizionali, quelle del settore agro pastorale, comprendendo anche l’agroindustria. Si deve inoltre puntare sul turismo, dato il notevole patrimonio culturale e ambientale del territori
Bizzarro ha passato in rassegna, nel suo intervento, alcune realtà industriali del territorio. Sempre nella zona industriale di Villacidro, per mantenere in piedi il centro logistico di distribuzione ex CS&D, oggi Sardegna Più, che contava oltre duecento dipendenti, si è dovuto procedere al licenziamento di circa 140 persone. Critica anche la situazione della SarMed di Villacidro, che si occupa di apparecchiature medicali. Più volte si è temuto che l’azienda venisse trasferita altrove e attualmente c’è molta preoccupazione per l’annuncio di voler delocalizzarla.
Anche nell’edilizia le cose non vanno bene e si continua a perdere addetti. Una boccata d’ossigeno può essere data dalle opere pubbliche nell’ambito dei Comuni, per le quali è fondamentale che le amministrazioni accelerino le procedure per renderle immediatamente cantierabili. “Non sorprende, vista la situazione economica, – ha detto -che il Medio Campidano si collochi tra le province italiane più povere”.
E’ intervenuto ai lavori congressuali anche Il segretario generale regionale, Ignazio Ganga, che ha richiamato i cinquanta delegati sindacali a tuffarsi nella memoria storica rilanciata dalla logistica di questo congresso: dentro la plurisecolare miniera di Montevecchio. In queste colline cariate dall’attività estrattiva il movimento sindacale, infatti, ha scoperto la sua ragione di esistere agli inizi del secolo scorso. In questa terra i lavoratori hanno lungamente lottato in maniera solidale per difendere i posti di lavoro creati dall’attività estrattiva. Nel pozzo “Amsicora”, a 300 metri di profondità, gli ultimi minatori hanno difeso senza fortuna il diritto al la-voro, contrattando lungamente posti alternativi in altri settori. Li hanno ottenuti, purtroppo per un breve spazio di tempo. Poi è stata sempre crisi. Una situazione da cui la Cisl vuole che il territorio del Medio Campidano esca al più presto” ha concluso.
Per un resoconto completo dei lavori congressuali visita il sito della Cisl Sardegna