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Roma, 1 marzo  2018. Dopo la firma presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si chiude una fase importante della vertenza Ex-Lucchini di Piombino, ora Aferpi. La società che controlla le acciaierie della città toscana passa dall’algerina Cevital al gruppo siderurgico indiano Jsw Steel, che fa capo alla famiglia Jindal, per circa 75 milioni di euro.

Cevital, che aveva rilevato il polo siderurgico toscano, si è dimostrata nei mesi scorsi incapace di adempiere agli obblighi contrattuali previsti dalla cessione commissariale. Solo grazie all’intervento del Mise, che  ha inviato al collegio sindacale di Aferpi una diffida, è stato possibile accelerare i tempi per il passaggio di mano dell’attività siderurgica a una nuova proprietà.

Con l’ingresso degli indiani di Jindal si chiude una fase molto delicata, durante la quale si è corso il rischio che Aferpi venisse inserita nella  black list di RFI per la mancata fornitura di rotaie, un’eventualità che avrebbe comportato l’esclusione da  futuri bandi di gara a causa delle inadempienze per la produzione e consegna.

Ora dopo la firma del memorandum of understanding,  ci sarà la fase di due diligence che durerà fino al 31 marzo, giorno per cui è previsto il closing. Subito dopo bisognerà aprire il confronto con la nuova proprietà sul piano industriale e occupazionale. Piombino e i circa 2200 lavoratori aspettano da troppo tempo il rilancio dell’acciaieria. Jindal, che contrariamente a Cevital ha il suo core business nella siderurgia, ha tutte le carte in regola perché Piombino continui a produrre acciaio come ha sempre fatto

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