“Questa prima assemblea di Ast ha aperto un percorso importante di cambiamento – ha detto il Segretario regionale, Alberto Monticco nel suo intervento – non è certo un punto di arrivo ma di partenza e il contesto sociale ci impone di fare presto e bene: ripartire dai quadri e dai luoghi di lavoro per fare rappresentanza e contrattazione: è stata una prima giornata positiva; ora aspettiamo gli altri congressi di Ast”.

La parola d’ordine qui in Friuli Venezia Giulia è, dunque, cambiamento: un appello che ricorre più volte nella relazione del segretario uscente Arturo Pellizzon. Quasi uno sprono a guardare con fiducia al futuro, con la consapevolezza della responsabilità e delle scelte che attendono il Sindacato sullo sfondo di una situazione difficile. Ma il filo conduttore deve essere, comunque, l’innovazione, la capacità di sperimentare, tanto nel pubblico, quanto nel privato, contando su quei punti di forza che il territorio ha dalla sua. Nel caso di Pordenone, presenza di parchi tecnologici, relazioni industriali complessivamente virtuose, sciole che coniugano formazione e lavoro. “Certo – spiega Pellizzon nella sua relazione – questo da solo non basta: c’è bisogno di una pianificazione e attenzione politica che deve adoperarsi per un progetto adeguato alla scala delle ambizioni della provincia di Pordenone e della regione. Dobbiamo collaborare, chiedere, attivare un rinnovamento dei modelli con cui produciamo beni, servizi, tecnologia, conoscenza, benessere, alimenti, cultura perché tutto sta cambiando, a partire dalle periferie industriali dove molto c’è da fare”. Le sfide sono tante e tutt’altro che teoriche: la partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa, la rappresentanza del lavoro nell’era della cosiddetta share economy, come sostenere i giovani di fronte ad un mercato del lavoro che sostanzialmente non li vuole e li relega o ai margini o li invita ad andarsene all’estero. E poi c’è la partita del welfare, cui la Cisl di Pordenone sta dando concretezza con la Fondazione Well Fare Pordenone, che punta, attraverso diverse azioni – dal microcredito alle politiche attive per il lavoro – ad evitare che le persone in difficoltà, scivolino nello stato passivo della povertà. La Segretaria Nazionale Giovanna Ventura, presente ai lavori, nel suo intervento conclusivo, ha sottolineato l’importanza di questa giornata perché “si apre la regionalizzazione della Cisl Friuli Venezia Giulia. Questa è la prima assemblee delle Ast a cui seguiranno altre tre per arrivare a complemento con il Congresso regionale. Questo precesso consente una maggiore razionalizzazione delle risorse; una maggiore presenza sul territorio; una maggiore forza della Cisl regionale; l’organizzazione di una maggiore e amplia offerta di servizi più capillari”. Un processo importante che si mette in moto: “Tutto il gruppo dirigente e i delegati devono sentirsi coinvolti in questo processo – ha aggiunto Ventura – per costruire una squadra che, a livello regionale, sappia portare e far sentire la forza delle idde della Cisl in ogni luogo di lavoro e sappia promuovere alleanze sociali con una particolare attenzione alle esigenze dei giovani. La serietà, la correttezza, la passione e responsabilità di ciascuno devo essere gli ingredienti per realizzare una Cisl del Friuli Venezia Giulia più forte e autorevole dentro e fuori l’Organizzazione”.

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