Con la proposta di rinvio dell’entrata in vigore della riforma al 2024 si spedisce la Legge sullo Sport e sul Lavoro Sportivo ad un binario morto. L’allarme è delle federazioni di categoria Cgil, Cisl, Uil, Slc, Fisascat, UIcom e Nidil, Felsa e Uiltemp. I sindacati, in una nota unitaria, stigmatizzano la mancata convocazione da parte del nuovo sottosegretario Vezzali e chiedono alle Istituzioni di non perdere un’altra occasione di disciplinare il lavoro sportivo.Il comparto occupa oltre 100mila lavoratori dipendenti e più di 500mila collaboratori sportivi.
“Siamo tutti consapevoli delle conseguenze della pandemia e delle restrizioni, nonché delle difficoltà della fase di ripartenza, con l’auspicio di arrivare a breve alle necessarie riaperture in sicurezza degli impianti e delle attività sportive. Tuttavia le riforme che tanti lavoratori e collaboratori aspettavano da anni vengono cancellate con un rinvio al 2024, in un modo che appare strumentale, approfittando fra l’altro di quel decreto che quei lavoratori dovrebbe supportare” si legge nella nota sindacale unitaria.~
“Il sostegno anche economico che va riconosciuto allo sport, alle associazioni e società dilettantistiche, per la sua funzione sociale, di formazione, aggregazione, benessere e di prevenzione sanitaria – sottolineano i sindacati – non può passare per la negazione di diritti fondamentali in tema di lavoro e welfare”. “Questo – concludono – non è più accettabile, ancor di più per le gravi difficoltà vissute dai lavoratori dello sport in questi mesi di pandemia”.

Condividi