CISL
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Così la Coordinatrice nazionale delle Donne Cisl, Liliana Ocmin, nel suo intevento ai lavori congressuali di oggi. “Lo sforzo culturale che si condensa in questa Piattaforma -ha proseguito- è frutto di un lungo lavoro che da anni la Cisl ha portato avanti con costanza e perseveranza, tenendo sempre alto il livello di attenzione verso un fenomeno tanto doloroso”.
“La Cisl, da sempre attenta alla persona e alla sua dignità ha,  elaborato la Piattaforma sulla prevenzione della violenza su donne e minori tenendo presente un presupposto innanzitutto culturale: rimuovere gli ostacoli all’affermazione del diritto a una vita senza violenza che spesso ostacola il successo sociale, la libertà di poter scegliere”.
Quattro i Pilastri che articolano la piattaforma: riduzione della schiavitù,  non solo prostituzione ma anche la tratta e lo sfruttamento del lavoro soprattutto nel Sud; violenza sul lavoro, più sottile che riguarda la negazione dei percorsi di carriera,  il mobbing, il ricatto occupazionale legato alla gravidanza, il rinnovo del permesso di soggiorno; violenza domestica, quella psicologica, fisica, sessuale, economica; violenza sui minori, le spose bambine e le mutilazioni genitali, pratiche che riguardano oramai anche l’Europa perché introdotte con i flussi migratori”.
“La Cisl ha voluto mettere al centro della sua strategia di prevenzione il rafforzamento della rete dell’agire comune anche attraverso la capacità degli stakeholder di adottare pratiche condivise che siano propedeutiche le une alle altre, al fine di creare sinergie adeguate a garantire l’applicazione delle disposizioni di legge e contrattuali relative al lavoro e alla protezione delle lavoratrici sul posto di lavoro (orario, paga, salute, sicurezza).
La Coordinatrice della Donne Cisl ringrazia poi la Sottosegretaria Boschi, oggi presente al Congresso, che ha  consentito alle organizzazioni sindacali di collaborare nelle commissioni e nei gruppi di lavoro per il contrasto alla violenza sulle donne.
“Siamo vigili in queste ore  -ha concluso Ocmin-  Le donne non possono essere lasciate sole dopo la denuncia di violenza. Siamo delle sentinelle: il tema della violenza è culturale. Dobbiamo essere pungoli quando riconosciamo il rischio che corrono le donne dopo aver chiesto aiuto. Altrimenti il nostro lavoro è vano”

 

 

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