Barometro CislIl nuovo numero del Barometro Cisl del Benessere/ Disagio delle Famiglie segnala, sulla scia della ripresa, un andamento favorevole nella prima parte del 2018, nonostante si ponga ancora 8 punti sotto i livelli pre-crisi e da due anni ha rallentato il recupero. Questo progresso va considerato precario perchè le nuove prospettive sono meno favorevoli. 

L’ attività economica italiana è in ripresa ‘rallentata‘, ma ancora non si traduce in un aumento del benessere delle famiglie, che mostra al IV trimestre 2017 (linea rossa) un miglioramento limitato rispetto allo stesso periodo del 2016 (linea verde chiaro). I livelli pre-crisi sono segnati dalla linea in verde scuro.

La fase di ripresa non è bastata a determinare recuperi sufficienti per riportare le condizioni di benessere della popolazione italiana ancora sui livelli precedenti la crisi. E per questo oggi si addensano prospettive meno favorevoli. L’economia a livello europeo e mondiale sembra mantenersi lungo un sentiero di crescita, ma a ritmi che si sono decisamente ridimensionati da inizio 2018 con ricadute negative specifiche sui paesi europei cosiddetti “periferici” – Portogallo, Spagna, Irlanda, Italia e Grecia – molto lontani dalle condizioni di pieno impiego e con un ampio differenziale da recuperare per tornare nelle condizioni. D’altra parte l’economia italiana torna, dopo tre anni e mezzo di crescita debole ma costante, alla crescita zero del PIL nel terzo trimestre 2018. Questo da un lato conferma il rallentamento dell’economia, dall’altro rende largamente improbabili le previsioni di crescita fatte dal Governo nella Nota di Aggiornamento al DEF e che sono alla base della Legge di Bilancio.

L’architettura interna della manovra del Governo, secondo la CISL, legittima, purtroppo, seri dubbi.  La scommessa del Governo dovrebbe reggersi su un effetto indotto elevato della manovra sulla crescita del PIL e su un gettito fiscale conseguente in grado di compensare almeno in parte la crescita del deficit. Le analisi contenute in questo numero del Barometro suffragano tali perplessità. L’ obiettivo di una crescita del PIL nel 2019 all’1.5 per cento pare fuori dalla portata ed il sostegno alla domanda degli interventi più impegnativi, come l’introduzione del reddito e della pensione di cittadinanza, la norma sull’anticipo pensionistico (quota 100), l’ampliamento del regime forfettario agevolato per le partite Iva (fase iniziale della “flat tax”), appare in larga misura sovrastimato e, comunque, necessita di tempi decisamente maggiori rispetto a quanto previsto. Le stime di crescita del Pil previste dal governo non sono state validate dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) e appaiono poco credibili per la UE, per le società di rating e, in generale, per vari centri di ricerca. E’ questa la ragione principale, assieme al ripetuto clima di scontro con l’UE, che ha determinato la crescita dello spread. Difficilmente, con gli spazi ridotti di cui disponiamo, si troveranno soluzioni efficaci, se le misure di sostegno al reddito dei più disagiati non saranno accompagnate da una fase di accelerazione del tasso di crescita del Pil italiano.


Che cos’è e a cosa serve il Barometro Cisl del benessere / disagio delle famiglie.

Come va il benessere delle famiglie in Italia? Ci sono miglioramenti oppure vi è una crescita del disagio? Queste sono domande essenziali per l’analisi di tipo sociale, economico e, come ben sappiamo, politico. 
Il Barometro della Cisl del benessere / disagio delle famiglie ha due versioni: una a livello nazionale e una territoriale (uscita per la prima volta nel mese di maggio 2017). I due strumenti hanno in comune l’idea della necessità di una lettura pluridimensionale del benessere, attenta a monitorare gli andamenti della diseguaglianza e della sostenibilità. Per questo richiamano i contributi della Commissione Stiglitz e dell’OCSE sugli indicatori di benessere e l’esperienza italiana del BES (Indicatore di Benessere CNEL/ISTAT); si muovono nella linea proposta dagli Indicatori per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite.
Il Barometro Cisl è stato progettato dalla Fondazione Tarantelli – Studi e Ricerche insieme a REF Ricerche, uno dei principali centri italiani di analisi economica. Si vuole dare un quadro tempestivo ed affidabile di alcuni fenomeni socio-economici, che evolvono in maniera molto rapida e che costituiscono una parte importante del benessere del Paese. Il Barometro vuole essere un riferimento per valutare l’azione pubblica, in definitiva, un indicatore del successo a breve della politica economica. E’ molto più di un Bollettino Statistico. Come pensava Tarantelli, vuole essere uno strumento che porta il Sindacato da oggetto a soggetto di politica economica; dunque, uno strumento per reimpostare una partecipazione più ampia alla governance del paese.

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