Il nuovo Barometro della CISL presenta i dettagli regionali del benessere delle famiglie. La crisi ha portato ad un forte calo ovunque e, nonostante la ripresa, siamo ancora sotto il 2007. Riduzione particolarmente pesante per l’indicatore della Coesione sociale; coinvolte massicciamente le regioni del Sud (Sicilia, Campania, Calabria, Sardegna) già in fondo alla classifica; ma anche quelle del Nord e del Centro, come la Liguria, la Lombardia, l’Umbria, la Toscana, l’Emilia, la Val d’Aosta, il Veneto. Dal 2014 i maggiori progressi si sono avuti per gli indicatori del Lavoro.

 I grafici mostrano, che posto uguale a 100 il livello del benessere nel suo complesso in Italia nel primo trimestre 2007 tutte le regioni italiane presentavano al IV trimestre 2016 livelli di benessere complessivi sui tre indicatori considerati del Lavoro, dell’Istruzione e della Coesione sociale, ancora largamente inferiori a quelli segnati all’inizio della crisi.

“Dai dati molto approfonditi del nostro Barometro regionale – sottolinea la Segretaria generale della Cis, Annamaria Furlan commentando la ricerca –  emerge con chiarezza che l’Italia sta uscendo molto lentamente dalla crisi ed è per questo che occorre una svolta nella politica macroeconomica a favore della crescita e la coesione sociale attraverso politiche fiscali redistributive per le aree sociali medie e basse ed investimenti pubblici, che possono fare da traino degli investimenti privati. Serve anche una politica industriale differenziata per aree territoriali, per stabilizzare la crescita nel lungo periodo, con un Patto sociale tra il Governo, le istituzioni locali e tutti i soggetti sociali” conclude la leader della Cisl.

Allegati a questo articolo

Condividi