Roma, 3 agosto 2015- “I dati Istat sulla ripresa dell’attività manifatturiera sono incoraggianti ma non ancora sufficienti a fare crescere l’occupazione soprattutto al Sud che purtroppo non risente, ad oggi, dei positivi segnali di risveglio delle attività industriali”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Giuseppe Farina. “Sul Mezzogiorno- continua Farina- ha ragione Renzi: basta piangersi addosso e continuare solo a fare l’elenco dei mali e dei ritardi del Sud. E’ il momento, invece, di rimboccarsi le maniche, di valorizzare le importanti risorse e potenzialità del Mezzogiorno ed indicare concrete soluzioni di investimenti e di sviluppo senza i quali l’intero Paese non uscirebbe dalla crisi. Ma questo non riguarda solo il Governo, chiama in causa in primo luogo la responsabilità delle classi dirigenti meridionali a tutti i livelli. Per ottenere investimenti e lavoro non basta rivendicarli né soltanto manifestare per ottenerli e l’esperienza Fiat lo ha dimostrato. Investimenti e lavoro non hanno bisogno di politici ed amministratori piagnoni ed incapaci né di imprenditori improvvisati e neanche di sindacalisti ‘Masaniello’ che per difendere diritti teorici trascurano quello autenticamente più importante e generatore degli altri: il diritto al lavoro”. “Di sicuro il Governo- conclude Farina- deve fare la sua parte ma il futuro del Sud e del Paese dipende soprattutto dalla voglia di riscatto delle persone e della politica meridionale”.
Ufficio Stampa Cisl