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Previdenza complementare. Petriccioli (Cisl), da rilanciare sul piano contrattuale ma servono politiche pubbliche coerenti

Pubblicato il 2 Dic, 2015

Roma, 2 dicembre 2015. “La previdenza complementare di natura contrattuale collettiva costituisce un’esperienza di successo, ma che rimane ancora poco diffusa fra i lavoratori delle piccole e piccolissime imprese e nel settore del pubblico impiego”. Lo ha dichiarato il Segretario confederale della CISL Maurizio Petriccioli, intervenendo agli Stati generali della previdenza complementare convocati oggi a Roma da Cgil, CISL e UIL. “Per raggiungere gli obiettivi che il legislatore gli aveva assegnato oltre 10 anni fa occorrono politiche pubbliche coerenti, che sviluppino l’educazione previdenziale e che valorizzino anche sul piano fiscale il risparmio previdenziale gestito dai fondi pensione negoziali, distinguendolo da altre forme del risparmio gestito. I fondi pensione possono offrire un contributo importante anche al finanziamento dell’economia reale purché il Governo crei condizioni di investimento favorevoli che garantiscano la sicurezza del risparmio degli aderenti. Occorre inoltre equiparare la disciplina fiscale della previdenza complementare dei dipendenti pubblici al livello di quella dei privati. I contratti collettivi accompagneranno questo processo, sia sostenendo un processo di accorpamento fra i fondi pensione, in modo da realizzare economie di scala e strutture organizzative più efficienti nell’interesse degli aderenti, sia realizzando laddove possibile forme di adesione generalizzata in grado di consentire un accesso diffuso ai lavoratori e alle lavoratrici”.

Ufficio Stampa Cisl

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