20 maggio 2016. “Il rapporto Istat presentato oggi delinea un quadro con qualche luce e molte ombre, in un paese che fa molta fatica ad uscire dalla crisi ma che tuttavia ha straordinarie potenzialità umane, culturali e professionali sulle quali bisogna investire di più con una grande alleanza nella società italiana”. Lo ha detto a Loano nel corso del suo intervento al Consiglio Generale della Cisl di Milano, la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando il rapporto annuale Istat presentato oggi. “L’Italia cresce ancora troppo poco rispetto ad altri paesi europei e con i ritmi attuali ci vorranno almeno vent’anni per recuperare i tanti punti di Pil e di produzione industriale che abbiamo perso per strada. E’ evidente che il principale problema del nostro paese sia quello dell’occupazione, soprattutto dei giovani e delle donne che fanno sempre più fatica ad entrare nel mercato del lavoro e gli anziani ad uscirne per effetto delle norme troppo rigide della Legge Fornero che ha bloccato e reso impraticabile la staffetta generazionale. Altro dato preoccuoante e negativo è l’aumento delle diseguaglianze sociali e dell’area della povertà, frutto di un sistema fiscale iniquo e penalizzante per i lavoratori ed i pensionati che va profondamente cambiato e di un welfare poco inclusivo e non piu’ adeguato a garantire ai cittadini servizi sociali efficienti e di qualità. Preoccupa inoltre il fatto che le donne non abbiano ancora raggiunto la piena parità visto che si laureano più degli uomini, ma il 20% di quelle che lavorano abbandona quando diventa madre, mentre il numero medio di figli per donna continua a decrescere senza soluzione di continuità. Ecco perché per la Cisl occorre aprire una stagione nuova di riforme economiche e sociali nel segno della coesione sociale e della fiducia nel futuro. Questo e’ il messaggio che emerge dall’analisi dell’Istat: la necessità di una stagione fondata sul dialogo sociale che deve puntare, come l’Istat sottolinea, a favorire gli investimenti sulla qualità delle infrastrutture, l’istruzione, i servizi sociali, l’energia pulita, l’innovazione, la ricerca, ed evitare così che i nostri giovani migliori lascino il nostro paese”.