15 settembre 2016. A pochi giorni dalla celebrazione della Settimana Europea della Mobilità (16-22 settembre), vogliamo ricordare che entro il 18 novembre 2016, gli Stati Ue e l’Italia dovranno recepire le norme della direttiva 2014/94/Ue del 28 ottobre 2014 (DAFI) adottando un quadro strategico nazionale per sviluppare il mercato dei combustibili alternativi nel settore trasporto e le rispettive infrastrutture. Si tratta di un decreto importantissimo – dichiara Walter MEAZZA, presidente di Adiconsum nazionale – la cui applicazione dovrebbe garantire la riduzione della dipendenza dal petrolio, la diminuzione dell’impatto ambientale nel settore dei trasporti, e anche, ci auguriamo, la fine di quei conflitti da esso scaturiti ed alimentati. La direttiva ha una valenza strategica, perché stabilisce i requisiti per la costruzione di infrastrutture e relative modalità di accesso validi in tutta Europa e per tutti i combustibili alternativi: elettricità; idrogeno; biocarburanti; combustibili sintetici e paraffinici; biometano; gas naturale compresso (GNC) e liquefatto (GNL) e il gas di petrolio liquefatto (GPL). Dall’analisi da noi condotta, abbiamo constatato – denuncia Mauro Vergari del settore trasporti di Adiconsum – che nella bozza di recepimento sono stati inseriti una serie di articoli aggiuntivi che esulano dalle linee guida della direttiva, provocando la mancanza del rispetto della neutralità tra i vari combustibili. Tali articoli introducono agevolazioni solo per il GNL e il GNC prevedendo l’obbligo per le regioni di presentare un progetto per dotare gli impianti stradali situati in zone altamente inquinanti, di pompe per l’erogazione di GNC e GNL, e per le pubbliche amministrazioni di acquistare, in caso di sostituzione del proprio parco autovetture, autobus e mezzi della raccolta dei rifiuti urbani, almeno il 25% di veicoli a GNC e GNL. Adiconsum non è contraria allo sviluppo del gas naturale ed è favorevole allo sviluppo neutrale di tutti i combustibili alternativi – precisa Meazza – ma ritiene che sarebbe più opportuno incentivare chi garantisce ZERO emissioni di CO2 e particolato, come l’elettricità (prodotta da fonti rinnovabili) che nella bozza di decreto viene invece addirittura penalizzata, legando la crescita delle stazioni di ricarica stradali per auto elettriche alla esigenze di mercato e limitando gli adeguamenti edilizi per la ricarica residenziali ai fabbricati di almeno 50 unità abitative. Il tema della mobilità sostenibile è un tema strategico per i consumatori italiani e per il Paese – conclude Meazza – e non può essere affrontato, come fatto sinora, nelle “segrete” stanze del Ministero dello Sviluppo Economico. Auspichiamo che il testo venga modificato sulla base dei contributi forniti da tutti gli attori coinvolti, consumatori in primis. Per questo chiediamo al Governo di essere auditi quanto prima. Direttiva DAFI Bozza Decreto di recepimento